Palestina come il Vietnam
di Gabriele Germani

Oggi quello che sta accadendo in Palestina e i suoi effetti sul mondo sono fenomeni più simili al Vietnam, che al Sudafrica. Si tratta di due lotte (e vittorie) diverse.

Il Sudafrica ha rappresentato una lunga battaglia di logoramento e screditamento della componente suprematista al governo da parte della guerriglia e dei movimenti di appoggio nel resto del mondo. La sua conclusione negli anni Novanta e la successiva beatificazione (e depoliticizzazione) di N. Mandela, hanno depotenziato quel modello.

Nelson Mandela è passato -nell'immaginario collettivo- dall'essere un rivoluzionario, un terrorista e un comunista, all'essere un generico attore dei diritti umani, un divo di Hollywood.

Il Vietnam è invece stata una guerra lunga ed è diventata simbolo delle violente contraddizioni in Occidente. La lotta di liberazione vietnamita è passata da locale a globale, scatenando una violenta protesta e repressione nel centro imperialista.

La guerra in Vietnam era percepita come direttamente implicata nella vita di tutti i giorni della gente in Europa e in Nord America.

Intendiamoci, anche il colonialismo in Sudafrica era inserito nel circuito di potere ed economico occidentale, ma nella sua fase finale in Occidente vi era una consapevolezza minore (meno politicizzata) della vicenda.

Questa differenza non è chiaramente colpa dei gruppi rivoluzionari o di qualcuno, piuttosto ci spiega la fase.

Il Sudafrica si risolve tra gli anni Ottanta e Novanta, il movimento viene riassorbito nel "diritto umanismo". Il Vietnam esplode prima col colonialismo francese (1946-1954), che tutti dimenticano perché a Parigi sono bravi a ricostruirsi una verginità democratica che non meritano; poi con l'intervento USA (1955-1975).

Eravamo in piena Guerra Fredda, la questione decoloniale si collegava alla crisi che l'imperialismo stava vivendo su grande scala. Il Vietnam avrebbe poi replicato la sua lotta (paradossalmente vincendola prima) in Algeria, a Cuba, nelle fabbrica USA.

Questo accade oggi alla Palestina, la crisi generale dell'imperialismo e la nascita di nuove forze a livello globale, vede il parallelo emergere delle contraddizioni in seno alla società europea e nordamericana, con esplosioni di protesta e il lento scatenarsi di una lenta repressione (violenze, arresti indiscriminati, intimidazioni).

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