Russia chiede all'ONU indagine su fosse comuni di Gaza
di Pierfrancesco Pallante

Il rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha chiesto un'indagine internazionale indipendente sulle fosse comuni nella Striscia di Gaza.

"Recentemente sono emersi rapporti orribili sulle fosse comuni trovate nell'enclave. È necessaria un'indagine internazionale indipendente per imputare i criminali alla responsabilità", ha detto in una riunione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite dopo il veto degli Stati Uniti alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU sull'ammissione La Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.

Il diplomatico russo ha osservato che molte città della Striscia di Gaza sono state completamente distrutte, con ospedali e scuole “rase al suolo”.

"Secondo le stime dell'UNMAS (United Nations Mine Action Service), ci vorranno 14 anni per ripulire Gaza dalle munizioni inesplose. Le prospettive di raggiungere un accordo duraturo sulla cessazione delle ostilità sono vaghe. Va notato che dopo il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha approvato una risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato per il periodo del Ramadan, gli Stati Uniti si sono affrettati a dire che questa risoluzione non è giuridicamente vincolante e hanno solo aggiunto benzina sul fuoco dando a Gerusalemme ovest un margine di manovra non solo nell'enclave ma anche in Cisgiordania" ha detto.

Ha aggiunto che dal 7 ottobre 2023, i coloni israeliani, "con la connivenza dell'IDF (Forze di difesa israeliane)", hanno ucciso almeno 18 palestinesi. Circa 1.200 palestinesi sono stati costretti a lasciare la loro terra e le loro case sono state distrutte, ha osservato.

Martedì il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto di garantire l’accesso immediato ai luoghi delle sepolture di massa nella Striscia di Gaza per gli investigatori indipendenti.

Il 7 aprile, l’esercito israeliano ha ritirato dal sud di Gaza la 98a divisione, che da quattro mesi conduceva operazioni a Khan Yunis. Gran parte della città è stata distrutta, con gravi danni alle strade e alle infrastrutture.

Secondo i media arabi, più di 330 corpi sono stati recuperati dalle fosse comuni dopo il ritiro delle truppe israeliane.

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