Criminalizzata la protesta contro i crimini di Gaza
di Paolo Mossetti

Spaventevole inchiesta del sito investigativo britannico bellingcat che conferma quello che gli attivisti pro Palestina avevano predetto: dati e interviste di esperti alla mano, la rappresaglia israeliana è puramente punitiva, viola il diritto internazionale ed è orientata a rendere Gaza inabitabile, talvolta motivata da furore religioso.

Bellingcat non è un sito hippie ma di conservatori atlantisti, eppure l'IDF non ha collaborato alle indagini e sembra protetta dalla più totale impunità.

La rabbia degli studenti deriva dalla complicità dei loro governi a questo stato di cose.

Il fatto che la protesta contro la guerra di Gaza continui a essere rilevante, in questi giorni, soprattutto perché americano-centrica ci costringe a fare i conti con alcuni tic di quella società che risultano sempre più indigesti a noi mediterranei: proceduralismi esasperati, patologie mentali del benessere, ricorso costante alla polizia per avere ragione, etc.

Questo mentre la decolonizzazione della narrativa sul Medio Oriente è, di fatto, già avvenuta altrove, in società forse meno infelici e anchilosate.

Un video mostra un episodio emblematico: una filo-israeliana della upper class, evidentemente disturbata, a passeggio col cane millanta di essere circondata minacciosamente dagli studenti pro-Pal in cerca dell'intervento repressivo.

E questo nonostante sappia di essere ripresa dalle telecamere, in uno scenario dove tutti, per sentirsi tutelati, riprendono tutti gli altri.

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