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29 aprile 2024
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Israele teme mandati d'arresto della CPI
di Gabriella Mira Marq

Il Ministero degli Esteri israeliano ha incaricato le sue ambasciate in tutto il mondo di prepararsi a potenziali ripercussioni se la Corte penale internazionale (CPI) emettesse mandati di arresto contro funzionari israeliani per crimini di guerra e violazioni dei diritti umani contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.

In una dichiarazione rilasciata domenica sera, il ministero ha affrontato le "voci" sulla possibilità che i mandati di arresto della Corte penale internazionale colpiscano "alte figure politiche e militari israeliane". In mezzo a queste “voci”, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz avrebbe ordinato a tutte le ambasciate israeliane di prepararsi immediatamente per un’ondata di eventi antisemiti e anti-israeliani.

Katz ha inoltre dato istruzioni per il coinvolgimento delle organizzazioni ebraiche all'estero in preparazione a questi eventi, compreso il coordinamento dei miglioramenti della sicurezza attorno alle istituzioni ebraiche con le autorità locali. Ha detto che Israele "si aspetta che la corte si astenga" dall'emettere mandati di arresto.

La CPI è la corte che ha emesso un mandato d'arresto contro Putin. Israele teme che vengano emessi mandati di arresto contro alti dirigenti militari e governativi, primo fra tutti il ​​primo ministro Benjamin Netanyahu, per la guerra in corso nella Striscia di Gaza.

Israele ha condotto una brutale offensiva sulla Striscia di Gaza dopo l’attacco transfrontaliero del gruppo palestinese Hamas il 7 ottobre dello scorso anno, che secondo Tel Aviv ha ucciso quasi 1.200 persone. Da allora, più di 34.400 palestinesi sono stati uccisi, per lo più donne e bambini, e altri 77.575 sono rimasti feriti in mezzo alla distruzione di massa e alla grave carenza di beni di prima necessità.

A più di sei mesi dall’inizio della guerra israeliana, vaste aree di Gaza giacevano in rovina, spingendo l’85% della popolazione dell’enclave allo sfollamento interno in mezzo a un paralizzante blocco di cibo, acqua pulita e medicine, secondo le Nazioni Unite. Israele è accusato di genocidio davanti alla Corte internazionale di giustizia. Una sentenza provvisoria di gennaio ha ordinato a Tel Aviv di fermare gli atti di genocidio e di adottare misure per garantire che venga fornita assistenza umanitaria ai civili a Gaza.

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