Il vero problema del Paese
di David Cappellini

Il problema vero non è la censura di Scurati, sono anni che la Rai, non più lottizzata, viene metodicamente occupata dai vincitori delle elezioni. E poi pezzi di essa sono ancora in mano al PD, che tutt'altro che fuori dai giochi, volle questa riforma ai tempi del governo Renzi.

Il vero problema di questa democrazia monca e sempre meno partecipata, è che uno dei Pittella si porta dietro 37.000 voti in Basilicata, trasmigra in Azione e li vende al CDX risultando più che decisivo per la vittoria finale di Bardi.

Lo stesso Pittella che aveva fatto opposizione in Regione al governatore uscente poi rieletto, con grande non chalance, ora lo appoggia e lo fa vincere.

Fino a che esisteranno, a destra e a sinistra, degli spettacoli del genere, coloro che andranno a votare saranno sempre meno.

Ma se Pittella e quelli come lui sono quello che sono, i 37.000 che lo seguono non sono da meno. Gli italiani purtroppo, sono così e provare a cambiarli, è un' impresa ardua ai limiti dell'impossibile.

Se la politica tradizionale si basa sulle clientele, è perché antropologicamente ampie fette della popolazione si sentono di fatto dei clientes e sono fieri di esserlo. Quante volte avremo sentito qualcuno dirci con orgoglio "io conosco un impiegato, un dottore, un assessore, un maresciallo, un preside...?".

Fa parte della nostra mentalità, da nord a sud, quella di trovare scorciatoie, strade più comode, privilegi. Potrà essere anche un problema legato alla storica assenza dell'etica protestante in un paese ultra cattolico, ma suppongo invece che sia più una questione di genetica.

L'italiano è Vespa.