USA: cancellarono la cultura e poi negano la storia
di Rita Newton

"Ignorante suprematista bianco".

E' con questo appellativo che un deputato democratico statunitense si è rivolto tre anni fa, di questi giorni, a Rick Santorum, il quale aveva dichiarato in TV che quando i bianchi cristiani sono arrivati sul suolo americano "non c'era niente" affermando che le culture di altri paesi sono "cambiate nel tempo" e si sono "evolute", ma "non noi", che "siamo venuti qui e abbiamo creato da una tabula rasa".

“Abbiamo creato una nazione dal nulla - ha detto l'ex parlamentare repubblicano ed ora commentatore della CNN - ...Voglio dire, sì, abbiamo i nativi americani, ma schiettamente non c'è molta cultura nativa americana nella cultura americana", ha esclamato Santorum, secondo cui gli Stati Uniti sono nati "dalle persone che sono venute qui perseguendo la libertà religiosa di praticare la loro fede, di vivere come avrebbero dovuto vivere e avere la libertà di farlo".

Le osservazioni di Santorum hanno suscitato reazioni e condanne online dopo che un videoclip dell'intervento è diventato virale sui social media, con i critici che hanno ampiamente criticato l'esponente conservatore per aver cancellato il genocidio dei nativi americani e respinto il loro impatto sulla cultura americana.

"Rick Santorum sorvola apertamente sul genocidio degli indigeni", ha twittato il redattore anziano dell'HuffPost, Phillip Lewis. "Le nazioni native e indigene vivevano, governavano e prosperavano qui prima che la loro terra fosse rubata e venissero uccise in un genocidio di massa, ignorante suprematista bianco", ha scritto invece su Twitter Mark Pocan, anche lui un bianco.

Altri critici hanno notato come i nativi americani siano in gran parte responsabili della prima coltivazione di molte delle colture di base, in particolare il mais, su cui ora fanno affidamento le aziende agricole americane.

E altri hanno fatto un collegamento fra le parole di Santorum e il mito di Adolf Hitler della "natura selvaggia incontaminata".