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26 aprile 2024
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Censure e commemorazioni
di Elisa Fontana

Non più tardi di una settimana fa l'amministratore delegato della Rai prometteva “provvedimenti drastici” contro chi aveva censurato Scurati.

Siamo ancora in attesa di un provvedimento anche non drastico, anche amichevole, che so un buffetto, una lieve pacca, ma temo che aspetteremo invano qualsivoglia provvedimento. Perché tutti conoscono la prima e fondamentale legge che regola l'Italia: dopo 24/48 ore dall'accadimento di qualsivoglia fatto, arriva la fata Smemorina e tutto viene dimenticato. Risultato: la censura rimane, ma è figlia di nessuno.

Registriamo anche, a proposito di Rai, che un capo di Stato estero, infuriato per un programma Rai che gli è andato di traverso, prenda il telefono e telefoni ai dirigenti Rai per lamentarsene. Così, come fosse la cosa più normale di questo mondo. Come se Biden telefonasse alla Cnn o alla Cbs per lamentarsi di un loro servizio.

Credo che queste cose possano accadere nei regimi più dittatoriali in giro per il mondo e poi da noi. Un bel primato, davvero per un governo che strilla ovunque di aver fatto riconquistare all'Italia il rispetto del mondo. Si vede che l'Albania e il suo premier sono esentati.

Unica notizia positiva in questo marciume, lo sciopero dei giornalisti Rai il 6 maggio che non si rassegnano ad “essere megafono del governo”.

Da ieri Venezia è diventata Venezialand e come per tutti i parchi giochi occorre pagare il biglietto per entrare o dichiarare i motivi della propria esenzione. Solo a me questo provvedimento del callido sindaco appare un cincinnino anticostituzionale? Non ci è garantita la libertà di movimento in tutto il territorio nazionale, senza dover rendere conto a nessuno sul come e perchè ci rechiamo a Venezia? E, soprattutto, senza dover lasciare dati personali a chicchessia?

Una legge ad hoc, la legge Segre, aveva stanziato 700 mila euro per una serie di iniziative che avrebbero ricordato il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti. La legge Segre, approvata nel luglio 2023 prevedeva che il “Presidente del Consiglio provvede, con proprio decreto, ad adottare entro 60 giorni all’istituzione di un bando di selezione di progetti” da realizzarsi nel 2024. Sapete quando è arrivato il decreto di Giorgino? Dopo sei mesi, quando ormai era tardi per realizzare ed organizzare qualcosa di organico.

Gli unici che stanno lavorando alla commemorazione sono la Camera dei deputati e il suo presidente Fontana che stanno autonomamente organizzando una seduta speciale per il 30 maggio, data dell'ultimo discorso di Matteotti, alla presenza di Mattarella. Il resto non pervenuto, ma ovviamente vogliamo dare visibilità ad uno degli arci nemici di Mussolini? Sia mai.

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