AUKUS: l'altra NATO
di Gabriele Germani

Visto che con la NATO è andata così bene, perché non farne un'altra?

Così nel 2021, USA - Regno Unito - Australia hanno optato per creare l'AUKUS.

Prima nota, si ribadisce la costituzione del sistema-mondo a cerchi concentrici, nella parte core ci sono anglofoni + Israele, a seguire alleati europei e asiatici, poi tutti gli altri.

Questa concentricità è così chiara che, pochi giorni dopo l'accordo, la Francia (che è attore coloniale nel Pacifico) alzò una polemica con Australia e USA, perché Canberra l'aveva rimpiazzata nell'ordinativo di sottomarini nucleari.

Siamo tutti uguali, ma "alcuni animali sono più uguali degli altri".

Lo stesso meccanismo, la Francia l'ha visto in Africa nell'ultimo anno: russi, cinesi e statunitensi l'hanno tagliata fuori.

Parigi minaccia ogni tanto la Turchia su cose insignificanti, vola in Armenia e Moldavia a prendere accordi che non può permettersi di onorare o millanta di poter inviare soldati in Ucraina e reggere un conflitto con la Russia, ma il dato è che la Francia fa polemiche rivolte all'interno per accontentare un elettorato che "ancora ci crede"; tra 15 anni starà peggio dell'Italia.

Comunque non stanchi dell'ennesimo accordo anti-Cina (la Nuova Zelanda non è stata invitata, perché criticata dal Regno Unito per essere morbida con Pechino), negli ultimi giorni hanno cominciato a parlare di allargare l'AUKUS (al netto delle smentite australiane).

In prima linea ci sarebbero: Giappone, Filippine, Canada e Nuova Zelanda (ordine non casuale).

A prevalere non è il criterio linguistico o etnico (strano per i suprematisti anglo), ma quello geografico: lo scopo finale è accerchiare e minacciare la Cina (in misura minore la Corea del Nord e premere la Russia anche da oriente).