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Jorit: il solito linciaggio quotidiano
di Ivano Sartori
Jorit, 33 anni, napoletano, è lo street artist italiano più famoso nel mondo, di lui hanno parlato i maggiori giornali del pianeta, inglesi e americani in testa.
Ha dipinto san Gennaro ed eroi dello spazio come Gagarin o del calcio come Maradona, ha ritratto la tragedia dell’esistenza nei volti della povera gente e la forza negli occhi di eroine come Ilaria Cucchi e l’attivista palestinese Ahed Tamimi.
Nel 2018, per aver partecipato alla campagna a favore della scarcerazione di quest’ultima, raffigurandola sulla barriera di separazione israeliana nei pressi di Betlemme, Jorit è stato a sua volta arrestato e incarcerato per ventiquattro ore, poi espulso con foglio di via e il divieto di entrare in Israele per dieci anni.
Ebbene, questo artista di cui dovremmo essere orgogliosi è ora sotto tiro per avere incontrato Putin.
Per il giornalismo combattente e intollerante non meno della Meloni, è un reprobo, un traditore della Patria, di quell’Italia che è scudiera acefala della Santa Alleanza Europea. Ieri il quotidiano «la Repubblica» sbatte il fattaccio in prima pagina. Nell’edizione on line è il titolo d’apertura.
E così facendo i maldestri giornali hanno contribuito a far conoscere un grande artista a chi ne ignorava l’esistenza.
E ad apprezzarne l’opera. Non tutti siamo legati mani, piedi e cervelli ai condottieri e finanzieri dell’Ue e della Fratella d’Italia.
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