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Rivelazioni sulle basi CIA in Ucraina provocazione per la Russia
di Ferny Zillo
“Siamo uniti nella nostra condanna della guerra di aggressione ingiustificata e immotivata della Russia contro l’Ucraina”, affermarono due anni fa Joe Biden e Ursula von der Leyen in una dichiarazione congiunta all'indomani dell'invasione russa in Ucraina. Da notare i termini “ingiustificata e non provocata”, usati continuamente per etichettare Putin come aggressore che non aveva motivo di temere la vicina Ucraina.
Oggi si è scoperto che mancava una importante informazione di contesto, ovvero il fatto che all'indomani del colpo di stato del Maidan la CIA ha cominciato a costruire una rete di spie, prima da sola in collaborazione con l'MI6 britannico, non fidandosi degli ucraini, e poi via via acquistando fiducia e formando le nuove leve dello spionaggio - come nella guerra fredda - durante il mandato di ben tre presidenti USA, anche - grazie al deep state - oltrepassando le linee stabilite da Obama o Trump. Quest'ultimo, in particolare, poteva esserne ignaro mentre mostrava le sue simpatie per Putin.
Queste rivelazioni, contenute in un lungo reportage del New York Times, confermano la fondatezza delle accuse di Putin contro gli Stati Uniti e la NATO di militarizzare l'Ucraina e manipolare il governo di Kiev e fanno apparire risibili le dichiarazioni della Casa Bianca di non voler intervenire con suoi militari in Ucraina.
I giornalisti d'inchiesta Entous e Schwirtz, nel loro articolo, ci portano in una realtà in cui la C.I.A. ha preso possesso dell'Ucraina golpista dopo il golpe di Maidan del 2014 con una partnership spionistica che è stata un segreto ben custodito per un decennio, trasformato l'Ucraina in uno dei partner di intelligence più importanti degli Stati Uniti contro il Cremlino.
Il rapporto del New York Times ha rivelato che la CIA ha costruito "12 basi di spionaggio segrete" in Ucraina lungo il confine russo. Queste basi vengono utilizzate da anni per intercettare le comunicazioni dei comandanti russi e monitorare i satelliti spia russi, permettendo oggigiorno di lanciare attacchi transfrontalieri di droni e missili sul territorio russo.
Il rapporto contiene anche dettagli sul bunker sotterraneo segreto utilizzato dalla CIA vicino al confine russo, dove vengono monitorate le attività russe.
La partnership è cresciuta negli anni, con la C.I.A. che fornisce supporto e addestramento specializzato agli ufficiali ucraini, che si rivelano fondamentali per contrastare la Russia. La C.I.A. e l'HUR (servizi segreti militari ucraini) hanno lavorato insieme per contrastare le interferenze russe, preparandosi a una possibile invasione. La partnership si intensifica durante l'avvicinarsi della guerra, con informazioni dettagliate su piani russi e operazioni congiunte per contrastare le minacce.
Durante l'invasione russa, la C.I.A. e l'HUR forniscono supporto di intelligence per operazioni letali contro le forze russe.
Infine, gli autori si chiedono se ora la C.I.A. abbandonerà l'Ucraina, visti anche i tagli in aiuti all'Ucraina in discussione al Congresso USA. Il futuro della partnership e della sicurezza dell'Ucraina rimane incerto, ma il legame tra le due agenzie di intelligence è attualmente saldo.
E' quasi certo che Mosca - i cui servizi segreti sono molto efficaci - fosse già al corrente di quanto portato alla luce dai due giornalisti del NYT. Tuttavia i dettagli emersi con la plateale rivelazione appaiono una provocazione per il Cremlino.
Mosca aveva ripetutamente avvertito – per molti anni già prima del 2014 – che era e rimaneva pronta a intraprendere azioni drastiche per impedire che l’Ucraina venisse utilizzata dall’Occidente come base operativa avanzata contro la Russia. Eppure questo, come raccontato dal New York Times, è esattamente ciò che è accaduto negli ultimi dieci anni.
La questione, che pareva ridotta all’adesione alla NATO, è ora superata dalla rivelazione che l’Ucraina può svolgere - e ha già svolto - il ruolo di avamposto anti-russo sul fianco orientale della NATO senza mai aderire formalmente all’alleanza, e questo è evidentemente inaccettabile per il Cremlino.
Così come sarebbero viste dagli Stati Uniti se la situazione fosse invertita e la Russia o la Cina stabilissero analoghe basi in Messico.
 
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