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Catania, stupro: si cita l'immigrazione per nascondere i fallimenti della destra
di
Santina Sconza
Oggi i giornali spazzatura parlano dello stupro di Catania e i loro articoli sono impregnati di razzismo, di odio nei confronti degli stupratori perché stranieri.
Per me invece lo stupratore è sempre da condannare sia che sia straniero, italiano, sicilano o minorenne, non c'è nessun tipo di giustificazione nei confronti di chi abusa del corpo di una vittima.
Vorrei ricordare che la violenza di gruppo ai danni della tredicenne richiama per molti aspetti lo stupro del 7 luglio subito da una 19enne di Palermo, abusata da sette coetanei palermitani, uno dei quali minorenne.
La procuratrice capo del Tribunale dei minori di Palermo, Claudia Caramanna sottolinea che dalle notizie che ha potuto leggere le due vicende sembrano molto simili ma spiega che "Alla base di tutto c'è l'amara constatazione che i giovani sono sempre più violenti e che si comportano con le donne come se fossero degli oggetti. Non hanno nessuna empatia per le vittime, non capiscono le sofferenze che possono provocare e comunque non se ne curano affatto".
Bisogna capire che cosa accade a questi stupratori ancora minorenni, il loro comportamento, lo stare in gruppo per accerchiare una preda e divertirsi a violentare.
Io sto sempre dalla parte della vittima, come madre e nonna immagino gli incubi, l'orrore della vittima, una tredicenne ancora tra l'essere bambina e adolescente, con un corpo ancora che deve svilupparsi e con uno sviluppo cognitivo ancora da completare.
Può una 13enne che ancora non sa che cosa è l'amore, che sta seduta su una panchina a dare la mano al ragazzo superare una tale violenza? Può superare uno stupro, una banda di violentatori che si accaniscono contro il suo fragile corpo che deve ancora fiorire?
I giornali spazzatura si accaniscono contro i migranti così come la presidente Meloni dimenticando che gli stupratori della 13enne erano profughi ma che tanti stupratori sono italiani.
Si accaniscono contro gli stupratori per nascondere le loro politiche fallimentari.
Catania è una città dove la destra comanda da decenni, non ha parchi, non ha verde, uno dei pochi polmoni della città è villa Bellini dove accade quasi ogni giorno che bande di minorenni se la prendano con anziani, donne o litighino tra loro.
La villa Bellini è stata quasi sempre così, ho settant'anni e ricordo che quando avevo sedici anni per andare a scuola volevo attraversarla, ma era impossibile perché era piena di maniaci.
Così come è difficile passeggiare al boschetto della Plaia e al parco Gioeni.
La destra a Catania ha abbandonato la legalità, la villa Bellini durante la sindacatura Enzo Bianco era vivibile, i vigili erano presenti.
Oggi noi catanesi viviamo in una città dove l'illegalità è diffusa e siamo diventati apatici, preferiamo dimenticare, applaudire la Meloni che si fa fotografare con tutti i parassiti di estrema destra che ci governano da anni e anni.
Alle europee questa città e la Sicilia voterà ancora una volta l'estrema destra, perché il voto libero in Sicilia non c'è mai stato, e chi non accetta più di far parte di questo gioco assurdo di servilismo e di impotenza preferisce andare via.
 
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