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Erano solo ragazzi
di
Rinaldo Battaglia *
La sera del 7 Gennaio 1945 un contingente di una quindicina di fascisti della Guardia Nazionale Repubblicana, dei Presidi di Cappella Maggiore e della Friga, salì in assetto di guerra lungo la strada di Canalet diretto a Montaner, nella marca trevigiana.
Arrivata in paese intorno alle 18.30, la squadra si diresse verso quello che sapeva essere il punto di ritrovo della gioventù del luogo, l’Osteria “dal Moro” gestita da Lorenzo Lorenzon detto “Encio Moro”. In quel frangente un piccolo gruppetto di ragazzi montaneresi stazionava davanti alla porta dell’osteria, attardandosi in chiacchiere e passandosi l’un altro una sigaretta.
Alcuni di essi erano saliti già da tempo con i partigiani.
All’improvviso e senza apparente ragione i fascisti cominciarono a sparare. Tutto successe in un attimo, senza che nessuno dei presenti potesse dire o fare qualcosa.
Come racconta lo storico Pier Paolo Brescacin, partirono due raffiche, una prima secca, seguita immediatamente da una seconda più lunga, che durarono complessivamente 20-30 secondi, a cui seguì un silenzio quasi irreale. Alcuni giovani ebbero istintivamente la prontezza di gettarsi all’interno dell’osteria, riuscendo così ad evitare i colpi e riportando solo piccole ferite.
Umberto Lorenzon e Giacomo Salvador rimasero stesi sul selciato davanti alla soglia, colpiti alla testa. Ernesto Da Ros, invece, che era caduto insieme a loro, morì quindici giorni più tardi all’Ospedale Civile di Vittorio Veneto a causa delle ferite riportate. Il sedicenne Giulio Salvador riuscì a trascinarsi per un centinaio di metri fino alla stalla del “Moro”, dove fu rinvenuto cadavere più tardi. In quella circostanza rimasero feriti anche sei civili.
Erano solo ragazzi, solo civili, non partigiani con le armi in pugno. Ma importava?
La scuola del Duce aveva insegnato che ‘gli uomini sono nulla’ (se non fascisti) come amava ripetere il gen. Mario Robotti quando in Slovenia, Istria e Dalmazia faceva massacrare interi paesi. Prima della vendetta delle foibe slave.
L’eccidio dell’osteria passerà alla Storia come la strage fascista di Sarmede, una delle 5.888 stragi o eccidi della nostra guerra civile. E quei ragazzi solo 4 dei 24.454 civili uccisi 'senza armi in pugno', in quelle maledette stragi ed eccidi nazisti e/o fascisti che ci portarono al 25 Aprile 1945.
E solo al pensare che alla prossima ricorrenza della Liberazione la seconda carica dello Stato volontariamente non sarà presente (come avvenuto per il 2023 quando preferì la vacanza a Praga), io da italiano mi sento offeso.
Ma preferisco riportare il mio rispetto ad altri per me più meritevoli.
Come i 4 ragazzi uccisi dai fascisti all’Osteria di Encio Moro perché non erano come loro.
Questione di gusti, questione di coscienza, questione di cuore.
7 gennaio 2024 – 79 anni dopo
* Coordinatore Commissione Storia e Memoria dell'Osservatorio
 
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