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Cadono i racconti di stupri di Hamas ma sui sionisti ci sono fatti
di
Rossella Ahmad
In questi tre anni abbiamo vissuto ed assistito a cose vergognose, orribili, esecrabili, e dunque ci siamo in un certo senso assuefatti alle parole insensate, alle azioni illogiche, alle trovate paracule. Vi giuro però che non ho mai provato tanto disagio come di fronte alla fabbrica di menzogne rappresentata dalla cupola sionista americana. Una catena di montaggio che parte da una cabina di regia e si ramifica fino a giungere a te. Tra queste, nulla mi ha destabilizzato più della questione dei falsi stupri attribuiti ai guerriglieri di Hamas.
La faccenda già è scemata, scemerà ancora mano a mano che le persone sensate chiederanno prove concrete sui fatti. Prove che, ovviamente, non esistono, come ribadisce per l'ennesima volta anche Ha'aretz.
Questa faccenda mi ha destabilizzata per il gran numero di persone che vi hanno creduto. Sì sprecano i distinguo, le associazioni mentali con altri luoghi ed altre situazioni, le ricostruzioni senza filo logico prese per realistiche.
Chi conosceva i fatti, i luoghi e soprattutto l'ideologia che informa la resistenza palestinese, in misura ancora maggiore quella islamica, non ha mai avuto dubbi, fin dall'inizio.
E fin dall'inizio, persino presso i coloni del kibbutz poi bombardato da Israele, essa ci ha tenuto a dimostrare l'estrema moralità della sua azione di resistenza. "Non abbiate paura. Siamo musulmani. Non vi faremo del male. A proposito, posso mangiare quella banana?".Stessa cosa per ciò che concerne gli ostaggi.
"Ci hanno trattati bene. Mangiavamo assieme a loro. Mi chiamavano Salsabil, l'acqua del Paradiso, dicevano che mi avrebbero trovato un marito a Gaza. Giocavano con noi. Anche a braccio di ferro, coprendosi però la mano con un fazzoletto perché le donne estranee non si toccano".
E questi sono gli stupratori secondo la stampa sionista americana, la peggiore al pari della nostra.
Per contro, abbiamo visto dall'altro lato cosa accade ed il livello di malattia mentale, anche sessuale, che è insito in queste persone profondamente misantrope e disturbate. Gli uomini denudati, le promesse di stupro, i racconti artefatti e sempre a sfondo sessuale di qualche mitomane, le violenze fisiche reali nelle carceri dell'occupazione.
Attendiamo inoltre di leggere i resoconti, tutti, sugli ospiti dell'isola degli orrori del sionista Epstein e vi preannuncio che, tra essi, figura anche Ehud Barak, ex premier dello stato colonialista di Israele, lituano di origine e massacratore di nativi durante l'intifada del 2000.
E Alan Dershowitz, presente anche lui e, per inciso, il difensore di Israele presso la corte dell'Aja, il quale ha già fatto sapere che, in realtà, è tutta una montatura anti-semita.
Loro, che di semita non hanno neanche un pelo.
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