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I balneari non si toccano
di
Patrizia Bedori
Ancora un altro rinvio, la motivazione? "È in corso una interlocuzione con la Commissione europea sui rilievi contenuti nel parere motivato” (nell’ambito della procedura di infrazione avviata nel 2020) .
Quali sarebbero gli impedimenti? Semplice: il tavolo tecnico istituito a un anno fa, a cui siedono ministeri competenti, Regioni e associazioni di categoria, non ha ancora stabilito i “criteri tecnici” per determinare se in Italia i litorali siano “risorsa scarsa” – a cui va dunque applicata la direttiva Bolkestein – oppure esistano così tante spiagge libere che è sufficiente mettere a gara quelle. Senza toccare i privilegi della lobby dei concessionari di vecchia data, che versa allo Stato canoni irrisori.
E il governo cosa ha prodotto? Ha presentato una relazione a settembre in cui si considera TUTTO il litorale “a prescindere dalla sua morfologia”, comprese quindi scogliere e zone montuose su cui nemmeno volendo si potrebbe installare uno stabilimento.
Un camouflage del governo davvero imbarazzante.
E intanto le concessioni andranno ancora avanti, sarà contenta la Santanchè che ha da poco venduto al suo compagno le quote del Twiga che per la concessione demaniale paga con Briatore poco più di 17.000€ all'anno a fronte di gazebo che ne costano mille al giorno.
O l'hotel Cala di Volpe, di proprietà della Smeralda Holding, dell’emiro del Qatar che versa 520 euro l'anno ma incassa, grazie ai suoi quattro alberghi esclusivi, 106 milioni nel 2021. Sempre nel 2021 a Capalbio l'Ultima Spiaggia ha dichiarato un fatturato di 120mila euro e per l’utilizzo della spiaggia ne ha pagati 6.098.
Il Papeete dell'amico di Salvini gira allo Stato 10mila euro a fronte di 3,2 milioni di ricavi nel 2019, l'anno dei mojito di Salvini ma che nel 2021 fu al centro dell’inchiesta Mib Service accusato di fatture relative a operazioni ritenute inesistenti per evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto.
Visto che la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione al momento sospesa in attesa di riforme, qualora si dovesse pagare personalmente la addebiterei ai vari Briatore, al Dimitri Kunz Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare, all'emiro del Qatar e perché no, ai vari Salvini, Santanché e alla compagnia cantante che difendono l'indifendibile, non certo a noi comuni mortali.
 
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etica nella politica e nella finanza
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