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Il partigiano Jhonny
di
Marinella Puleo
"I've stood, and fired, and killed".
Perché leggere Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio a ridosso del 25 Aprile?
Perché le confluenze di certi frangenti contenuti nel libro raccontano la "piega" attuale.
La lingua ambientale usata da Fenoglio si mescola a frasi o termini in Inglese e americano, fortemente avversate dal regime (vi ricorda qualcosa?) dividendo politici, critici e lettori.
La frase di esordio è un'estrapolazione in cui risalta tutta l'anti retorica della narrazione:
Un racconto sulla Resistenza che non si sottrae alle contraddizioni, alle incongruenze, alle avventatezze e alle approssimazioni compiute dai partigiani, così disomogenei (divisivo un corno, il 25 Aprile è divisivo solo per i fascisti).
Non nasconde niente, pur ribadendo il valore dei movimenti.
Soprattutto pone l'accento all'incancellabile esperienza che trova ostacoli ad un ritorno alla normalità per il partigiano; un disagio che lo accompagnerà fino alla tomba.
Il libro è un patrimonio di vissuto che serve da urto contro l'indeterminatezza e la propensione alla letargia.
"Il partigiano Jhonny" di Beppe Fenoglio - Editore Einaudi - 2022
 
Dossier
guerra e pace
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