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09 dicembre 2023
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Massad: Israele ha inventato i rapimenti di civili in cambio di ostaggi
di Tamara Gallera

Fu Israele a realizzare per primo un rapimento di civili da scambiare con prigionieri e sempre Israele ha in realtà tenuto in ostaggio un intero popolo per decenni con la scusa del mantenimento della pace. Lo ha spiegato il prof. Joseph Massad, un accademico giordano specializzato in studi mediorientali, professore di politica araba moderna e storia intellettuale presso la Columbia University negli USA.

Terre espropriate

Il fatto che la maggior parte di coloro che vivono oggi a Gaza siano essi stessi discendenti dei palestinesi espulsi nel 1948 non è affatto irrilevante per l'attuale richiesta di Israele di auto-espellersi nel Sinai egiziano o affrontare l'annientamento.

Nel 1923, infatti, i palestinesi protestarono con gli inglesi dicendo che i sionisti volevano rubare il loro paese ed espellerli, una preoccupazione che Herbert Samuel, l'alto commissario ebreo britannico per la Palestina, respinse come infondata. "Nei suoi incontri con il governo britannico - spiega il professore - Samuel dissimulò che l'opposizione araba al sionismo si basava su un "fraintendimento" dei suoi obiettivi e che i leader sionisti responsabili non intendevano confiscare le terre arabe o inondare il paese di immigrati ebrei.

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1948 adottò la Risoluzione 194 (III) che chiedeva a Israele di rimpatriare i palestinesi che aveva espulso. La risoluzione viene riaffermata ogni anno ed è una delle decine di risoluzioni che Israele continua a violare. Le Nazioni Unite e i loro funzionari, controllati dagli Stati Uniti, non hanno osato esigere che se i palestinesi di Gaza devono andare da qualche parte, allora dovrebbe essere loro permesso di tornare alle loro terre e alle loro case all'interno di Israele, come richiedono il diritto internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite.

Fu solo il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, ricorda il docente, che in risposta alle pressioni israeliane, europee e statunitensi per consentire a Israele di espellere i palestinesi in Egitto, suggerì che Israele avrebbe dovuto spostarli all'interno del proprio territorio, nel deserto del Naqab.

Presa di ostaggi

Una delle tante menzogne di Israele dopo il 1967 era che stava tenendo in ostaggio i territori palestinesi occupati e la loro popolazione palestinese fino a quando gli "arabi" non avessero accettato di riconoscerli e di fare accordi di pace con esso. Solo allora avrebbe restituito i territori e liberato la popolazione palestinese che teneva in ostaggio.

Questo è stato incapsulato nella formula israeliana e statunitense di "terra in cambio di pace". Date le spettacolari menzogne che Israele spaccia regolarmente, quasi nessuno (compresa l'Autorità Palestinese e altri leader arabi che fingono di crederci), tranne i veri creduloni, ha mai creduto a queste affermazioni.

La pratica di prendere in ostaggio i civili per contrattare il rilascio dei prigionieri è infatti un'innovazione israeliana. Nel dicembre 1954, aerei da combattimento israeliani dirottarono un aereo di linea civile siriano per catturare ostaggi da scambiare con quattro soldati israeliani catturati in Siria dopo che si erano infiltrati al confine giorni prima. Nel suo diario, Moshe Sharett, all'epoca primo ministro israeliano, affermò che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti lo informò che "la nostra azione non aveva precedenti nella storia della pratica internazionale".

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