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05 dicembre 2023
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Spagna: Guernica si mobilita per la Palestina
di Marilina Mazzaferro

La città di Guernica, in Spagna, ospiterà un evento unico di solidarietà con la Palestina in una sorta di gemellaggio morale causa il bombardamento nazifascista sui civili da cui scaturì l'angosciante dipinto di Pablo Picasso.

L'iniziativa dei cittadini Guernica-Palestina, una coalizione di sindacati, partiti politici e organizzazioni sociali, ha annunciato l'8 dicembre i piani per un simbolico mosaico umano, tracciando paralleli tra le sofferenze passate di Guernica e la difficile situazione attuale a Gaza.

L’evento, che si svolgerà nella piazza principale della città, dove i civili furono bombardati senza pietà nel 1937, mira a inviare un forte messaggio di sostegno alla Palestina nell’attuale conflitto con Israele. Le sirene gemeranno in ricordo mentre artisti e poeti provenienti dalla Palestina e dalla regione basca presteranno la loro voce attraverso letture toccanti e canzoni commoventi.

Gli organizzatori in un comunicato hanno dichiarato la loro intenzione di mettere in luce il genocidio perpetrato da Israele contro il popolo palestinese: "Vogliamo gridare al mondo che Israele sta commettendo un genocidio contro il popolo palestinese e condividere il dolore del popolo palestinese" e lo faranno nella piazza con un mosaico umano raffigurante la bandiera palestinese e la sofferenza dei civili coinvolti nel fuoco incrociato degli attacchi israeliani a Gaza.

Il 26 aprile 1937, durante la guerra civile spagnola, la città basca di Guernica subì un bombardamento aereo a tappeto da parte della Legione Condor (unità volontaria della Luftwaffe) con il supporto della Aviazione Legionaria, unità volontaria non ufficiale della Regia Aeronautica italiana.

Il 70% degli edifici di Guernica fu distrutto o reso inagibile. La città contava allora circa 7000 abitanti per il governo basco le perdite furono circa un terzo della popolazione, mentre ricerche più recenti hanno parlato di circa 2-300 morti. In realtà, per non lasciare traccia del massacro, i franchisti che entrarono in città, distrussero i registri dello stato civile.

Nonostante le bugie delle forze aeree italo-tedesche sulle motivazioni e sullo svolgimento dell'attacco, fu un bombardamento contro la popolazione civile e contro la città, come risulta da fonti e testimonianze e come confermato da un ultimatum lanciato alle forze repubblicane nei giorni precedenti in cui di minacciava "se non vi sottometterete subito raderò al suolo la Biscaglia".

Franco e Hitler cercarono di negare l'accaduto, poi smentiti da Goering al processo di Norimberga. Ma nell'immediato furono i resoconti degli inviati della stampa internazionale presenti raccontarono al mondo l'orrore. Un parallelismo non indifferente con quanto accade oggi a Gaza, dove per questo la stampa è fatta bersaglio dall'esercito israeliano ed oltre 60 giornalisti e cameraman non solo palestinesi sono stati uccisi e dove i video sui social non permettono alla narrazione occidentale di cancellare quel che accade.


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Dossier guerra e pace

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