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Ucraina: segreti e bugie
di
Giuseppe Salamone *
Quello che sta uscendo in questi ultimi giorni sulla guerra in Ucraina ha (forse) dell'incredibile e dovrebbe stare al centro del dibattito pubblico. Esattamente come fecero quando usarono la strage di Bucha per far saltare in aria gli accordi di pace di Istanbul tra Ucraina e Russia.
Arachamija, che è un deputato ucraino, leader del partito di cui fa parte anche Zelensky, ha confermato in un'intervista che a far saltare gli accordi di pace tra Mosca e Kiev fu Boris Johnson, il quale recandosi in Ucraina appena dopo gli eventi di Bucha disse che non bisognava firmare nessuno accordo e impose a Zelensky che dovevano "combattere e basta". Questa versione, confermata e dettagliata qualche ora fa anche dal Ministro degli Esteri Russo Lavrov, non è stata smentita da nessuno. Né dall'Ucraina, né dalla Gran Bretagna tantomeno dall'occidente.
Neanche la versione di Oleg Tsarev ha ricevuto smentite. L'ex presidente del parlamento ucraino, già scampato ad attentati dell'intelligence di Kiev, racconta che Bucha fu orchestrata dai servizi segreti britannici al solo scopo di creare indignazione nell'opinione pubblica per fare in modo che le ostilità andassero avanti. In un'intervista, Tsarev racconta diversi dettagli su come si mossero i servizi segreti britannici assieme a gruppi neona*isti ucraini.
Ora nessuno ha certezze perché siamo pervasi da un mare di propaganda, ma ci sono dei fatti successi realmente che sono sotto gli occhi di tutti i quali ci consentono di tracciare una linea: fine marzo accordo raggiunto tra Russia e Ucraina tanto che Mosca iniziò ad attuarlo ritirandosi da Kiev e Kharkov, dopo qualche giorno Zelensky iniziò a parlare di "segnali positivi" per poi arrivare agli eventi di Bucha e la conseguente visita di Boris Johnson che fece saltare tutto. Inoltre bisogna sottolineare che il segretario generale dell'ONU Guterres, in quell'occasione chiese immediatamente un'indagine indipendente che tutt'ora non è stata condotta perché le autorità ucraine hanno percorso la strada del boicottaggio.
Di queste notizie, anzi chiamiamoli scoop pesanti, ne avete sentito parlare sui media di regime? Qualcuno ha fatto delle analisi basandosi su questi fatti e queste testimonianze? No perché altrimenti sarebbero costretti a sbugiardarsi e a sbugiardare tutti quelli che si sono fiondati a fare sfilate in Ucraina, sapendo di essere davanti a qualcosa che non corrispondeva alla narrazione che propagandavano a reti unificate. Ed è anche per questo che oggi della guerra in Ucraina non si parla più, come se fosse finita.
Non si parla più anche perché siamo davanti a una vittoria schiacciante della Russia, esattamente come prevedevamo in tempi non sospetti. Addirittura anche The Economist, con sprezzo della vergogna dopo che negli ultimi due anni ce ne ha raccontate di ogni su fallimenti della Russia, morte imminente di Putin con relativi tumori al cervello, esercito Russo allo sbando, isolamenti internazionali e controffensive miracolose, seguendo le orme fantozziane oggi viene affranto da un dubbio, nonché che Putin abbia vinto la guerra, l'Ucraina è un paese distrutto e allo sbando mentre l'occidente che tiene in grembo una UE fallita su tutti i punti di vista non sa più come uscirne.
Ma nonostante tutto c'è qualcuno che ancora non si arrende, quel qualcuno è il capo bastone a stelle e strisce che sta facendo di tutto per fare in modo che si vada avanti fino all'ultimo ucraino proprio perché, uscirne adesso, significherebbe alzare bandiera bianca e dire all'opinione pubblica che hanno maledettamente perso l'ennesima guerra. Infatti l'amministrazione Biden pur di convincere il congresso a stanziare ancora miliardi per armi da dare a Zelensky, utilizza un report pubblicato anche dal Washington Post il quale dimostra che il 90% dei fondi stanziati per le armi rimane negli USA. Facendo passare alla luce del sole e senza alcun pudore la guerra in Ucraina come un investimento conveniente.
Assange, in occasione della guerra in Afghanistan, diceva che agli Usa non interessa vincere le guerre, interessa farle durare quanto più possibile per spostare denaro dalle tasche dei cittadini verso le tasche di un élite transnazionale che possiamo identificare nel complesso militare industriale e finanziario a stelle e strisce. E come in Afghanistan hanno fatto in Ucraina e stanno facendo in Israele, mandando armi acquistate con i soldi dei cittadini per ingrassare i soliti noti. E badate bene una cosa, non finiscono lì solo i soldi delle tasse dei cittadini statunitensi, finisco lì anche i soldi delle tasse dei cittadini europei. Questo perché le maggiori aziende che producono armamenti hanno il marchio a stelle e strisce.
Non sarebbe difficile ricostruire la catena se solo ci fosse un giornalismo decente. Eppure siamo qua a contare i morti e combattere contro un'ignoranza e una malafede che non hanno limiti...
* Coordinatore Commissione Esteri dell'Osservatorio
 
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