Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
20 novembre 2023
tutti gli speciali

Salvini e misogini: dichiarazioni indegne sul caso Cecchettin
di Rita Guma *

Un ministro leghista - Salvini - che mette in dubbio che Filippo Turetta possa essere stato l'assassino di Giulia Cecchettin perché bianco e perché di buona famiglia.

Un consigliere leghista - tal Valdegamberi - ha parlato a seguito delle dichiarazioni della sorella di Giulia che stimolano alla riflessione il mondo maschile senza colpevolizzarlo ma invitando gli uomini rispettosi delle donne a non limitarsi a comportamenti virtuosi ma ad intervenire criticando e indignandosi di fronte a colleghi ed amici che si comportano nella maniera opposta.

Questo bel personaggio insinua il dubbio che Elena sia satanista sulla base di una maglietta indossata che invece rappresenta tutt'altra realtà positiva.

Osservatorio sulla legalità e sui diritti condanna queste prese di posizione di rappresentanti istituzionali - in particolare il ministro e vicepremier Salvini che, per quanto leghista, rappresenta tutti gli italiani quando interviene: rappresenta uomini e donne, donne maltrattate, famiglie del donne maltrattate a loro volta vittime di queste tragedie.

Il ministro non ha alcuna competenza in materia di indagini e manifesta soltanto il suo pregiudizio razzista escludendo che un ragazzo bianco e di buona famiglia possa essere l'autore di un delitto peraltro quando tutto converge in questa direzione.

La sorella di Giulia, Elena, insieme al papà, aveva manifestato poco dopo le notizie terribili sulla morte di Giulia la volontà che questa loro perdita non restasse soltanto una tragedia ma che dalla morte di Giulia potesse scaturire un'azione con ricaduta positiva sulla società, in particolare sulle donne vittime di violenza. In tale direzione va anche la lettera che Elena ha inviato al Corriere della Sera.

Invece, oltre al classico odio dei social, dove esistono gruppi di sistematico odio verso le donne perché magari sono uomini delusi da rapporti interpersonali privati che però estendono a tutto il genere femminile il loro astio e il loro desiderio di vendetta, si deve registrare pure l'odio scaturito da personaggi politici e giornalisti o sedicenti tali. E' stato creato anche un gruppo in difesa di Filippo Turetta indicato come bravo ragazzo ingiustamente accusato.

Credo che qualsiasi persona per bene si debba indignare nel momento in cui si ribaltano i fatti in favore di un ragazzo ha picchiato, rapito e ucciso (non lo hanno negato nemmeno le persone vicine a Filippo Turetta) infierendo con coltellate sul viso della ragazza che nonostante lo avesse lasciato perché evidentemente percepiva qualcosa che non andava gli era comunque rimasta accanto per la sua volontà di aiutarlo in quella che lui manifestava come sofferenza.

Colgo l'occasione per dire che la prevenzione di queste situazioni si fa pure insegnando ai figli a perdere: non si vince sempre non si deve ottenere necessariamente tutto quello che si vuole e inoltre la donna non è un oggetto di possesso.

Inoltre, inutile parlare di sofferenza dopo: se vostro figlio/a lasciato da un compagno o da una compagna soffre in maniera spropositata parla di suicidio e così via chiedete l'aiuto di un professionista, perché poi dopo sarà troppo tardi non solo per la vittima ma anche per l'autore del delitto.

Ed è così che lo aiutiamo, non certo cercando narrative scusanti che cercano di ribaltare una realtà che spetta soltanto alla giustizia esaminare.

* Presidente dell'Osservatorio


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale