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Padova: ieri presidio per i bimbi uccisi a Gaza
di
Gabriella De Boni* con Vittorio Rosa
Dolore, commozione e indignazione, ma nessuna rassegnazione ieri sera in Prato della Valle, al presidio organizzato dalla comunità palestinese del Veneto col sostegno del Sindacato Lavoro e Società, in ricordo degli oltre 5.000 bambini palestinesi trucidati dall'esercito israeliano in queste poche settimane di attacco alla popolazione.
Molti i cittadini veneti intervenuti, tante le candele accese a ricordare le migliaia di piccole vite luminose spente per sempre nell'atroce silenzio della comunità internazionale.
Molti gli interventi di cittadini palestinesi e di altre nazionalità, ma anche e soprattutto veneti, che hanno rievocato le vere cause del conflitto e le responsabilità storiche dei paesi occidentali, e hanno denunciato come spesso queste responsabilità vengano rimosse dalla cronaca e dai commenti politici di questi giorni mentre chi denuncia e protesta spesso viene censurato dai media.
Forze politiche, sindacati, singoli cittadini e associazioni per la pace di Padova, rappresentanti degli studenti impegnati in questi giorni nell'occupazione delle facoltà e nell'organizzazione di eventi di sensibilizzazione e approfondimenti sulla situazione nella Striscia di Gaza hanno chiesto a tutti di movimentarsi contro questo massacro finale del popolo palestinese, ridotto allo stremo da decenni di occupazione, assedio, prigionia e privazione dei più basilari diritti alla vita.
Si è affermato con forza quanto la Palestina stia pagando da sola tutti gli errori commessi nell'ultimo secolo soprattutto dai paesi occidentali.
Si è ricordato infatti come siano stati gli europei a sterminare il popolo ebreo, dopo averlo discriminato e perseguitato per secoli. Ora, si è detto, sono sempre gli europei ad armare gli eredi delle vittime di quel genocidio perché rispondano con un altro genocidio, questa volta dei palestinesi.
Si è ricordato come non solo nella Striscia di Gaza ma anche in Cisgiordania e negli altri territori occupati da anni i bambini continuano a essere uccisi dai soldati israeliani: non sembra dunque Hamas il vero nemico, ma tutto il popolo palestinese, contro cui i poteri occidentali hanno armato la mano di Israele per perseguire i propri interessi.
Gli studenti dell'ateneo padovano hanno ricordato che la responsabilità dei cittadini europei non è solo storica per aver consentito l'Olocausto, ma è anche attuale se accettano il silenzio dei media, se non si ribellano, se non denunciano le bugie e la propaganda a sostegno dell'azione militare di Israele contro la Striscia.
I manifestanti chiedono quindi che la mobilitazione continui e non si fermi fino a quando non si costringeranno i governi a rispettare il diritto alla vita del popolo palestinese, a rinnegare la politica di guerra e ad avviare finalmente una vera politica di pace qui e altrove nel mondo.
E chiedono, infine, che non ci si dimentichi mai di ciascuna di queste piccole vite cancellate.
* Referente regionale per il Veneto dell'Osservatorio
 
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