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19 novembre 2023
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Report: Media Freedom Rapid Response condanna audizione di Ranucci
di Viola Fiore

Le organizzazioni indipendenti dei giornalisti partner del Media Freedom Rapid Response hanno condannato la convocazione del conduttore della Radiotelevisione Italiana (RAI), Sigfrido Ranucci, da parte della Commissione parlamentare per la direzione generale e la vigilanza sulle trasmissioni radiofoniche e televisive.

"Consideriamo questa convocazione come un'altra pratica intimidatoria nei confronti di un programma televisivo investigativo indipendente, i cui reportage sono stati critici nei confronti di numerosi membri dell'attuale governo. Le nostre organizzazioni sollecitano inoltre il Parlamento italiano a garantire l'indipendenza del servizio pubblico televisivo italiano (RAI) e a porre fine alle ingerenze politiche ingiustificate sulla sua produzione giornalistica".

Il 25 ottobre 2023, i rappresentanti della coalizione di governo di estrema destra hanno votato per convocare Ranucci nella sua qualità di vicedirettore della Direzione Approfondimento della RAI (Direzione Approfondimento). Il Comitato è presieduto dal partito di opposizione Movimento Cinque Stelle ed è composto da un gruppo di 40 senatori e deputati, la sua composizione riflette la configurazione parlamentare.

Ranucci è comparso davanti alla commissione il 7 novembre insieme a Paolo Corsini, che presiede il Direttorio. Questa è stata la prima volta che la Commissione parlamentare ha individuato gli autori di un particolare programma televisivo per convocarli e interrogarli. Sulla carta, l'udienza era convocata per discutere i criteri generali riguardanti l'attività investigativa della Rai. Ma l’interrogazione parlamentare si è concentrata esclusivamente sul programma inchiesta di Ranucci, Report, e sulle sue finanze.

Nel corso degli ultimi 27 anni, Report ha indagato su numerose importanti questioni di interesse pubblico che vanno dalla politica alla corruzione all’ambiente. Il mese precedente, due episodi investigativi trasmessi da Report avevano suscitato reazioni ostili tra i membri della coalizione di governo: un episodio riguardava il presidente del Senato Ignazio La Russa e l'altro il defunto presidente del partner di coalizione Forza Italia, Silvio Berlusconi.

Durante l’udienza, Ranucci ha difeso l’indipendenza del programma e ha presentato i dati sulle quote di ascolto, fornendo prove delle tendenze costanti degli spettatori di Reports e dell’allocazione del budget. Ha ricordato alla Commissione come i giornalisti di Report siano stati portati in tribunale 178 volte e mai giudicati colpevoli.

Per le organizzazioni che costituiscono il MFRR (European Federation of Journalists, OBC Transeuropa, Free Press Unlimited, International Press Institute, ARTICLE 19 Europe e European Centre for Press and Media Freedom), "Il tono dell'interazione parlamentare e le circostanze in cui è stata convocata l'udienza segnalano un crescente rischio di ingerenza politica nel servizio pubblico indipendente e nella libertà dei media in Italia.

L’MFRR riconosce che "l’indipendenza della RAI è sotto rinnovata pressione, dopo l’annuncio di significativi tagli al budget, e le precedenti dimissioni del suo amministratore delegato e altri importanti cambiamenti al management interno influenzati politicamente".

Le organizzazioni internazionali dei giornalisti condannano "questa convocazione come un atto di pressione e intimidazione ingiustificata contro il lavoro investigativo indipendente di Report" e si dicono "allarmati dal segnale minaccioso che invia alla comunità dei media italiani. Esprimiamo inoltre la nostra profonda preoccupazione per il comportamento derisorio mostrato da alcuni membri della coalizione di governo durante la convocazione".

Le organizzazioni hanno infine dichiarato: "Insieme alla società civile italiana e al sindacato italiano dei giornalisti Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), sosteniamo fermamente Ranucci e Report. Rinnoviamo il nostro appello al Parlamento italiano affinché promulghi una legislazione volta a salvaguardare i media di servizio pubblico da interferenze ingiustificate e a garantirne il sostegno finanziario, in linea con la proposta dell’European Media Freedom Act."


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