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Giulia, figlia di noi tutte, stanche di scarpe e panchine rosse
di
Santina Sconza *
103 donne dal mese di gennaio uccise, l'ultima Giulia Cecchettin.
Sì, già dall'inizio, quando si parlava della scomparsa, io penso che ogni donna, ogni mamma, ogni sorella sapesse che Giulia era già morta.
Come ogni madre che fino alla fine spera di sentire la sua voce, spegneva dal cuore quel dolore che ti sussurrava è morta, è morta, un'altra figlia è morta.
Speravi, speravi che ti venisse incontro con il suo dolce sorriso insieme al suo ex a dirti siamo rimasti in panne con l'auto, speravi che questa nostra figlia questa volta sarebbe stata salva.
E invece no la dolce Giulia ha avuto la sua vita spezzata da svariate coltellate che l'hanno ferita alla testa e al collo. Ha provato a difendersi e lo mostrano le numerose ferite da difesa alle mani e alle braccia.
Povera Giulia, ha accettato l'ultimo appuntamento del suo ex, erano usciti insieme per parlare delle tesi ma il mostro le ha atteso un agguato.
Non parlatemi di un ammalato, di un ragazzo che aveva avuto un esaurimento perché lasciato.
Il mostro, il bastardo aveva pianificato tutto: o mia o di nessuno altro.
Non una donna libera di amare o non amare: un oggetto che deve fare tutto quello che voglio e se non accetti ti uccido e ancora in vita ti butto da un dirupo, perché non hai accettato le mie condizioni, perché hai avuto vita, ti sei ribellata e allora non meriti di vivere, hai tradito il mio volere e io ti elimino, così come si elimina un cattivo pensiero.
Ti ho ingannato, ho fatto finta di accettare il tuo abbandono, per colpa tua sono indietro con le materie, tu ti laurei vuoi andare via, ma io ho già organizzato tutto, la mia vendetta per il tuo abbandono, ti porto via, ceniamo insieme e poi come una bambola che non mi soddisfa più, ti strappo, ti lacero e ti butto in un dirupo.
Noi piangiamo la tua uccisione piccola, dolce Giulia, noi piangiamo te e tutte le donne uccise dai mariti, dagli ex fidanzati, dai padri, piangiamo e non abbiamo più la forza di reagire a questo mondo misogino che si è impadronito del maschio padre padrone, del maschio che si riempie il cervello dell'odio verso la donna con cui regimi, religioni o canzoni di alcuni idioti forgiano il ragazzo di oggi.
No non sono ammalati, sono semplicemente degli individualisti, egoisti, egocentrici che vogliono che tutto ruoti intorno a loro e che hanno la lucidità e la spregiudicatezza di organizzare un omicidio perché tutto gli appartiene.
Noi in lutto per una figlia, una sorella che non c'è più, noi in lutto stanche di panchine rosse, di scarpe rosse esposte nelle piazze il 25 novembre per ricordare i femminicidi.
* Coordinatrice Commissione Mafia e Antimafia dell'Osservatorio
 
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