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Mafia: Rosario Livatino, il giudice ragazzino
di
Pino Maniaci
Buon compleanno Rosario Livatino!
71 anni fa nasceva a Canicattì il "giudice ragazzino". Ci manca da 33 anni, da quando il 21 settembre 1990 i killer della Stidda lo assassinarono mentre si recava in tribunale. Livatino aveva 38 anni, nella sua attività si era occupato di quella che sarebbe esplosa come la Tangentopoli siciliana e aveva messo a segno numerosi colpi nei confronti della mafia, attraverso lo strumento della confisca dei beni.
Per il suo omicidio Gianmarco Avarello, professione killer di mafia. Originario di Canicattì, è stato condannato a sette ergastoli e si trova rinchiuso nelle patrie galere. Il 21 settembre 1990 era a capo del commando che uccise Livatino, il "giudice ragazzino" che a suon di sequestri e arresti, stava provando a spalare quella montagna di merda che è la mafia.
Ecco cosa ha raccontato uno dei suoi complici: «Un giorno, credo fosse ai primi di agosto del 1990, venne a trovarmi Gianmarco Avarello e mi propose di ammazzare un giudice. Ricordo che si scaldò parecchio e continuava a ripetermi "è uno che rompe troppo, ha capito tutto e ci sta facendo la guerra, se non lo fermiamo questo ci rovina. Ci vuole togliere tutto, ci vuole sequestrare tutti i soldi che ci siamo fatti in questi anni". Durante l'agguato gli si inceppò la pistola, gli altri volevano andare via ma lui li incitò a inseguire Livatino che, pur ferito, stava provando a fuggire nelle campagne. Così lo raggiunsero e lo finirono con un colpo in faccia».
 
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