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Quando narciso è lei
di
Rita Guma *
Una delle figure manipolatrici che più spesso troviamo presenti nelle cronache di violenze domestiche efferate, di distruzione familiare in caso di divorzio o nella narrazione sui social per metterne in guardia le potenziali vittime è quella del narcisista.
Si tratta di una persona che ha subìto in giovanissima età un trauma (che può consistere anche solo nella anaffettività dei suoi genitori con corollario di sfiducia nelle sue capacità e/o con un meccanismo premiale di "affetto"/approvazione collegato con richieste di elevate prestazioni) e che reagisce costruendosi una corazza che le impedisce il crollo e scherma agli occhi degli altri il vero sé.
Trae energia dal controllo delle sue prede, prima gratificandole (love bombing) in modo da avere la conferma dei suoi poteri tramite la loro conquista (amore o amicizia), poi via via maltrattandole (per esempio con il silenzio punitivo o con il gaslighting) con una manipolazione che mira ad ottenere una serie di "prestazioni" utili o anche solo confermative del suo potere.
Non ha veri amici, solo persone che gli fa comodo frequentare: persone che può usare per trarne vantaggio o per denigrare le sue vittime quando si sottraggono al controllo o ne denunciano gli abusi. Sono le cosiddette scimmie volanti, fedeli alleati verso cui e tramite cui attua un'opera di denigrazione e diffamazione della vittima che ne denuncia i comportamenti o che li ha abbandonati.
Chi abbia una organizzazione narcisistica di personalità ha sempre una biografia triste da raccontare alla preda, spesso amplificata o inventata per nascondere quella reale e per suscitare empatia nell'interlocutore. Nel contempo in genere cerca di costruirsi una immagine di successo nei confronti delle persone che non sono sue prede dirette e come parte della sua facciata fa grandi proclami a tutela delle categorie svantaggiate e finge di impegnarsi per costoro per ricavarne consenso sociale.
Il narcisista però è incapace di altruismo, la sua logica è quello dello sfruttamento. E' incapace di provare sentimenti, prova solo emozioni e la sua personalità non matura veramente, quindi ha comportamenti asociali (non rispetta i patti o vuole ottenere ciò che ha l'altro, come se gli spettasse) e invidia quello che i non narcisisti sono, provano e fanno.
Per ragioni legate all'impegno legale nell'Osservatorio mi è capitato di avere a che fare con soggetti di tutte le risme: distruttori, anche solo morali, di partner e figli oppure impiegati che - individuata la persona di valore - cercavano di sottrarre a questa ruoli e meriti comportando anche danni psicologici. E ho rilevato che, contrariamente a quanto si pensa, vi sono anche donne narcisiste, border line, manipolatrici, che nei confronti delle altre donne capaci provano invidia e se ci riescono le sfruttano per poter brillare nella società.
Ho visto casi di madri che non esitavano a usare in ogni modo la figlia di pochi anni in tribunale per distruggere l'ex marito. Per fortuna una minoranza, così come minoranza sono le donne narcisiste sul totale dei soggetti che sviluppano questa organizzazione di personalità.
Ricordo anche una narcisista che era riuscita ad avere nel suo presunto impegno sociale l'aiuto di un'altra donna che poteva offrire contributi di competenze, esperienze e contatti che lei non aveva, fino a che questa, verificato che si trattava di una personalità incapace di stabilire rapporti equilibrati, si era allontanata.
Non riuscendo la narcisista a ricreare il rapporto vantaggioso, cominciò a seguire ossessivamente l'altra sui social e siti ove questa operava e a imitarne i comportamenti e le opere che non era in grado di creare da sola ma che riteneva avrebbero potuto aiutarla nella sua scalata sociale.
Ma c'è anche un altro motivo, oltre alla vendetta e al parassitismo, per cui il/la narcisista continua a orbitare intorno alla sua preda ormai staccatasi, compulsando in rete i suoi profili e quelli dei suoi amici per avere info su di lei, e - se bannata - creando falsi profili per seguirla. Il motivo è che, quasi come contrappasso, il narcisista dipende dalla sua stessa vittima. Teme il distacco definitivo e per non sentirsi bisognoso arriva a convincersi di poter controllare l'altro o che sia l'altro/a a desiderare un ricongiungimento.
In realtà le distanze che l'oggetto delle sue attenzioni mantiene indicano che non ha interesse a riprendere la relazione tossica. Tuttavia il narcisista spesso persiste nel suo comportamento, salvo quando comprende che la sua ex vittima - avendo ormai consapevolezza di tutte le millanterie, gli inganni e le manipolazioni messi in atto dal narcisista - potrebbe demolire davanti al mondo la falsa immagine sociale di questi.
Purtroppo, nei casi degli ex partner, il persistere di queste situazioni, come ho detto all'inizio, può sfociare in tragedia.
Ci si può anche difendere legalmente da chi ricorra a comportamenti illeciti come quelli messi in atto dal narcisista per restare nella vita dell'altro, ma l'intento di questa riflessione è mettere in guardia le persone dal ritenere che solo un uomo possa essere narcisista ovvero dal pensare che narcisista sia solo la donna assatanata che si circonda di uomini, mentre si può presentare come una persona capace di suscitare senso di protezione o come persona generosa perché apparentemente collaborativa o impegnata nel sociale.
In questi casi, gli errati convincimenti di cui sopra fanno abbassare la guardia alle brave persone, inducendo ad accogliere da parte della narcisista quella che sembra amicizia (o amore) ma che è finalizzata a fare di voi la sua preda da sfruttare o la sua scimmia volante da usare.
Ovviamente chi non abbia la tipica personalità dipendente (da cui tuttavia può uscire con l'aiuto di uno psicoterapeuta) ma sia solo una persona empatica e generosa, a un certo punto si accorgerà che qualcosa non torna e si libererà. E infatti i narcisisti - uomini e donne - non riescono a mantenere legami che non consistano solo nello sfruttamento del prossimo e collezionano una serie di fallimenti relazionali, di cui ovviamente danno sempre la colpa all'altro.
* Presidente Osservatorio
 
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