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Bombe a grappolo: e ora, Signor Presidente?
di
Domenico Tiziani
Le bombe a grappolo sono una costante nella guerra ucraina che si combatte dal 2014.
Il 21 ottobre 2014 Human Rights Watch denunciava, con testimonianze e prove, l'uso di questi strumenti di morte che colpiscono, anche nel corso degli anni, soprattutto i civili, da parte delle truppe ucraine e dei separatisti del Donbass.
Dunque non è una novità il fatto che gli Usa abbiano deciso, in violazione delle convenzioni internazionali, sottoscritte da 111 paesi, di inviare bombe a grappolo all'Ucraina che le ha già utilizzate in passato.
Questo "lato oscuro" della vicenda ucraina è stato seppellito per nascondere che la guerra in quelle terre, in realtà, è iniziata da 9 anni e che di questa guerra fanno parte i micidiali strumenti di morte chiamati "bombe a grappolo", utilizzate da entrambi i contendenti.
Il 4 Aprile 2022, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, trascurando lo "storico" dell'uso di queste armi , dichiarava "Ogni guerra è disumana. Nelle guerre si possono assumere decisioni tanto crudeli da travalicare ogni limite di orrore. Disseminare il terreno di mine anti-uomo e usare ordigni speciali, che hanno come scopo terrorizzare la popolazione e provocare stragi di cittadini inermi, è una di queste e costituisce un crimine contro l’umanità”.
Bene, mi immagino che ora Sergio Mattarella ribadisca la sua contrarietà e orrore per l'uso delle bombe a grappolo che gli Usa invieranno in Ucraina perché queste armi non è che diventano innocue margheritine se a usarle sono gli ucraini, che, del resto, le usano da 9 anni, invece dei russi.
O no?
 
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