Israele aggredisce i palestinesi: denuncia del Washington Post
di Mauro W. Giannini

Finalmente un media occidentale ha dato spazio alla cronaca sulla violenza degli attacchi israeliani a danno dei palestinesi nei territori occupati, cronaca che viene sempre trascurata o presentata minimizzando o alterando fatti e responsabilità. Si tratta del Washington Post che ieri ha pubblicato un rapporto investigativo che evidenzia la brutalità delle forze israeliane nel prendere di mira i civili palestinesi, in particolare i bambini.

L'articolo del quotidiano sottolinea il fatto che i raid israeliani sono stati a lungo un appuntamento fisso della vita dei palestinesi che vivono sotto occupazione; in genere, venivano eseguiti rapidamente di notte e generavano apprensione. I raid sistematici dell'esercito di Tel Aviv hanno raggiunto il picco sotto l'attuale governo, che il giornale descrive come il governo più di destra nella storia dell'occupazione.

A metà maggio 108 palestinesi, tra cui 19 bambini, sono stati assassinati dalle Foi in Cisgiordania e Al-Quds, ha riferito il giornale citando i rapporti delle Nazioni Unite.

La cosa più notevole nel rapporto è stata una riproduzione video grafica allegata del raid IOF su Jenin a metà marzo, che ha portato alla morte di quattro palestinesi, vale a dire Nidal Khazim, Youssef Shreim, Omar Awadin, un bambino di 14 anni, e Louay Al- Saghir. L'indagine ha sincronizzato 15 videoclip raccolti dalle telecamere dei negozi nelle vicinanze oltre a una video grafica tridimensionale costruita sulla base delle testimonianze di nove testimoni.

L'attacco ha visto agenti caricare lungo la strada con fucili in stile AR e una pistola prima di aprire il fuoco e sparare più di 20 proiettili e uccidere due palestinesi che non sembravano armati, che secondo l'occupazione israeliana erano "militanti".

Il WP ha citato diversi esperti che affermano che l'assalto israeliano è stata una violazione del divieto internazionale di esecuzioni extragiudiziali e che la violazione è aggravata dal fatto che coloro che secondo l'occupazione erano armati non rappresentavano una minaccia per l'IOF. Un aspetto degno di nota è il fatto che l'occupazione israeliana ha effettuato l'uccisione in mezzo a una massiccia presenza di civili.

Michael Lynk, ex relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi, ha affermato che le uccisioni in questione sono "profondamente illegali", aggiungendo che l'illegalità è stata "accresciuta dall'apparente scelta di condurre queste uccisioni mirate in un affollato mercato civile". Nessuno dei due presi di mira nel raid "sembrava rappresentare alcuna minaccia, per non parlare di una minaccia imminente, e [entrambi] avrebbero potuto essere arrestati", ha aggiunto Lynk.

All'inizio di questa settimana, le forze di occupazione israeliane hanno preso d'assalto la città palestinese di Qabatiya, in Cisgiordania, aprendo il fuoco contro i civili e ferendo un giovane. Fonti locali hanno riferito che un giovane è rimasto ferito dopo essere stato colpito dalle schegge dei proiettili d'acciaio ricoperti di gomma dell'occupazione israeliana durante gli scontri scoppiati nella città dopo che le Foi l'hanno presa d'assalto.

Il giovane ferito è stato trasferito all'ospedale governativo di Ariha per le cure. Le forze di occupazione israeliane hanno anche arrestato il prigioniero liberato Fadi Zakarneh dopo aver fatto irruzione nella sua casa a Qabatiya.

I giovani palestinesi hanno affrontato le forze israeliane usando pistole e IED che hanno preso di mira l'occupazione. L'assalto delle città palestinesi da parte dell'occupazione israeliana alle prime luci dell'alba è un luogo comune come parte della sua politica sistemica di terrorizzare il popolo palestinese. Giovedì mattina, le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nel campo di Aqabat Jaber, Ariha, prima di essere affrontate dalla Resistenza palestinese, provocando un gran numero di feriti.

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