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26 marzo 2023
tutti gli speciali

Vi indigneremo con effetti speciali
di Rita Newton

Ogni guerra che quasi nessuno vuole ha bisogno dell'indignazione suscitata da un casus belli che spinga l'opinione pubblica ad accettare il coinvolgimento nel conflitto. Se poi c'è pure una narrativa martellante di sottofondo, meglio ancora.

Il cittadino medio americano non voleva entrare in quella che sarebbe diventata la seconda guerra mondiale e due furono i fattori più vistosi che spinsero ad abbandonare le incertezze: le trasmissioni radio delle sorelline Windsor e l'attacco di Pearl Harbor. Le figlie del re britannico si rivolgevano via radio ai bambini d'America (e quindi ai loro genitori) entrando nelle case per raccontare le sofferenze che la guerra portava nel loro paese.

L'attacco di Pearl Harbor fu un colpo al cuore dell'America, con oltre 2000 morti. Date le evidenti negligenze governative e l'impassibilità del presidente Roosevelt quando apprese la notizia, l'ipotesi di una macchinazione dietro il mancato evitamento di quell'attacco non venne da no-vax, ma da membri delle istituzioni USA, fra cui un contrammiraglio.

In America c'è Hollywood, dove da cent'anni si scrivono sceneggiature promettendo "vi stupiremo con effetti speciali!", oggi tanto speciali da essere meglio della realtà.

Ci sono governanti che - mostrando foto satellitari e provette - hanno raccontato di armi chimiche e atomiche mai esistite per invadere paesi dove il petrolio sprizza dai pozzi.

E ci sono personaggi senza scrupoli che sulla guerra - sulle morti di civili, di donne e bambini - ci fanno la cresta. Per esempio i produttori di armi o Dick Cheney, il vicepresidente di Bush, socio dell'Halliburton, compagnia che nella guerra in Iraq riuscì a vendere all'esercito USA dalle coperte ai fiocchi Kellogg's (una delle sue affiliate).

Questi sono fatti che testimoniano di propaganda commovente e messe in scena, di capi di stato cui non fa impressione far morire anche milioni di persone per guadagnarci su.
Personaggi che fanno e disfano governi in altri paesi per mantenere i propri equilibri anche se poi quei governi (come in centro e Sudamerica negli anni '70) torturano ed ammazzano decine di migliaia di civili perché dissidenti, facendo sparire i loro bambini.

L’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga nel 2008 spiegò come si induce l'opinione pubblica ad avallare la repressione delle proteste sacrosante e pacifiche facendo credere che non siano tali: “Basta lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare (...) le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale.”

Gran parte della gente che ora taccia di essere putiniano chi chiede inchieste indipendenti negate da USA e GB (e quando sono indipendenti le atrocità risultano da ambo le parti del conflitto), a suo tempo ascoltava le chiacchiere di Berlusconi e Renzi e Salvini su Putin. Nel frattempo io denunciavo le sue repressioni, ma non dimentico tutto il resto della Storia.
Per questo penso che dietro a tanti racconti gonfiati (come quello sugli stupri in Ucraina, per il quale un membro del governo di Kiev si è dovuto dimettere) o dietro gli annunci a tempo, come quello sul mandato di arresto a Putin in concomitanza con la proposta di pace cinese per un comportamento odioso, visto che riguarda bambini, ci possano essere molte dinamiche, anche quelle generate da chi voglia creare indignazione nell'opinione pubblica mondiale per entrare nella terza guerra mondiale.


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