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20 marzo 2023
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Iraq, Albright: "valse la pena sacrificare mezzo milione di bambini"
di Massimo Ragnedda

Nel 1996, la giornalista statunitense Lesley Stahl intervista Madeleine Albright, allora ambasciatrice statunitense all’ONU. Stahl fa notare che, come denunciato da un report dell’ONU, 567000 bambini iracheni sotto i 5 anni sono morti in Iraq a causa delle sanzioni statunitensi.

Albright, senza battere ciglio, rispose che fu una scelta difficile, ma “ne è valse la pena” [1]. Uccidere mezzo milione di bambini era la cosa giusta da fare per indebolire un presidente che sino a pochi anni prima era uno dei principali alleati statunitensi in Medio Oriente. Lo ripeto per i più distratti: MEZZO MILIONE DI BAMBINI SOTTO I 5 ANNI sono morti a causa delle sanzioni volute dagli USA. Nessuno ha pagato per quel crimine. Nessun mandato di cattura internazionale. Nessuna commissione di giustizia.

Albright dopo pochi mesi fu nominata da Clinton segretaria di Stato e fu a capo della diplomazia statunitense quando la NATO bombardò, con uranio impoverito, la Repubblica Federale Jugoslava.

Dopo 7 anni, e sulla base di false prove, gli USA invadono e occupano l’Iraq. Milioni di morti e sfollati. E proprio nell’anniversario dei 20 anni dell’invasione e distruzione dell’Iraq, il tribunale Internazionale dell’Aia, non riconosciuto tra gli altri dagli Stati Uniti, dalla Russia, dalla Cina, India e Israele, emette un mandato di arresto nei confronti di Putin per aver “rapito bambini” ed averli trasferiti in Russia.

Al di là degli aspetti tecnici (si tratta di rapimento o allontanamento temporaneo da una zona di guerra?) mi limito ad osservare l’uso strumentale di un organo internazionale che vede tra i suoi top 10 finanziatori 9 paesi in guerra contro la Russia [2].

Lo ripeto per i guerrafondai che ora odiano la Russia (e ieri odiavano l’Iraq, i serbi, i siriani e, a loro insaputa, sono già pronti ad odiare i cinesi quando decideremo di fare la guerra anche a loro) qui non si tratta di assolvere Putin (verso il quale non provo nessuna stima), ma evidenziare il doppio standard occidentale che fa perdere credibilità e valore alle commissioni internazionali e ai nostri media.

E come se in una partita di calcio l’arbitro fischiasse sempre e solo in una direzione. Indignarsi perché l’arbitro ha espulso un giocatore avversario non significa giustificare il fallo, ma non ha senso espellere solo i giocatori avversari quando la nostra squadra commette falli ben più gravi. Il ruolo dell’arbitro (pagato da noi) non ha valore se espelle solo i giocatori di una squadra. Non si possono applicare due pesi e due misure.

Il mandato di arresto a Putin avrebbe senso (qualora le accuse fossero confermate) se il mandato di arresto fosse emesso anche nei confronti di Clinton per aver ucciso con le sanzioni 500 mila bambini, o Bush e Blair che hanno invaso prima l’Afghanistan (che ha visto più di 250 mila morti di cui 70.000 civili [3]) e poi l’Iraq (600mila morti nei soli primi 3 anni di occupazione [4]) o Obama che ha invaso e distrutto la Libia, o i vari presidenti israeliani per i continui crimini (documentati dall’ONU [5]).

La politica dei due pesi e delle due misure, oltre ad una tinta di razzismo e presupposta superiorità (io so io e voi non siete un ca..o di sordiana memoria) sminuisce il senso di queste commissioni internazionali usate per attaccare il nemico di turno.

Pensate, e poi chiudo, all’Arabia Saudita. Sino a quando si allinea agli USA i diritti umanitari non saranno un problema, ma se (come in parte sta facendo) si dovesse smarcare dall’Occidente, all’improvviso i media inizieranno a parlare di diritti umanitari in Arabia Saudita e noi, a gran voce e in nome della nostra superiorità, inizieremo a chiedere ai nostri governi di bombardarla e “portare la democrazia”.

Come abbiamo fatto in Libia, Iraq e Afganistan.

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[1] https://www.youtube.com/watch?v=FbIX1CP9qr4
[2] https://asp.icc-cpi.int/sites/asp/files/asp_docs/ASP20/ICC-ASP-20-12-ENG.pdf
[3] https://watson.brown.edu/costsofwar/costs/human/civilians/afghan?
[4] https://web.archive.org/web/20150907130701/http://brusselstribunal.org/pdf/lancet111006.pdf
[5] https://www.amnesty.org/en/location/middle-east-and-north-africa/israel-and-occupied-palestinian-territories/report-israel-and-occupied-palestinian-territories/?


per approfondire...

Dossier Guantanamo e Abu Ghraib

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