 |
Israele: giurista, comunità internazionale ha dovere di proteggere i palestinesi
di
Gabriella Mira Marq
Secondo David Kretzner, professore emerito di diritto costituzionale e internazionale, "Israele ha raggiunto il punto più basso dei suoi 74 anni di esistenza e richiama possibili accuse a Tel Aviv per crimini di guerra per la mancata protezione dei civili, che è culminata con feroci attacchi nella West Bank ad opera dei coloni, mentre l'esercito li proteggeva.
Il noto blogger ricorda che "Il Paese è in subbuglio per il piano del governo per quella che può essere definita solo una “rivoluzione costituzionale”. Come se non bastasse, il ministro incaricato della polizia è uno dei politici più estremisti e razzisti del Paese, essendo stato condannato in passato per istigazione al razzismo, mentre un leader radicale del movimento dei coloni è un “secondo ministro della difesa”, responsabile delle questioni civili in Cisgiordania. Ieri abbiamo assistito ai frutti di questo schieramento politico."
In questo momento, commenta Kreutzner "quando abbiamo un primo ministro che si preoccupa solo di ottenere una "carta per uscire di prigione" e, come al solito, incolpa tutti tranne sé stesso per il deterioramento della situazione nel paese, non ha molto senso parlare di valori democratici o morali. Quindi parliamo della legge."
L'ex docente ricorda che "Secondo il diritto internazionale, la Cisgiordania è soggetta a regole che disciplinano un regime di occupazione belligerante e l'esercito di Israele ha il dovere di garantire la legge e l'ordine nel territorio e di proteggere la popolazione locale "da ogni atto di violenza o minaccia". Come parte di questo dovere, l'IDF non solo deve proteggere la popolazione quando viene attaccata, ma deve anche arrestare e perseguire i responsabili della violazione dei diritti fondamentali della popolazione.
Il giurista ricorda che i civili possono essere ritenuti responsabili della commissione di crimini di guerra, che includono "causare intenzionalmente grandi sofferenze o gravi lesioni al corpo o alla salute" e "estesa distruzione di proprietà, non giustificata da necessità militari ed eseguita illegalmente e arbitrariamente". Anche coloro che hanno incitato i rivoltosi o che hanno espresso sostegno alle loro azioni possono essere soggetti a responsabilità penale internazionale per aver indotto crimini di guerra.
Kretzner sottolinea che le autorità hanno l'obbligo legale di perseguire le persone responsabili di questi crimini di guerra. In caso contrario, le persone che li hanno commessi possono essere processate dinanzi alla Corte penale internazionale (CPI) dell'Aia e dinanzi ai tribunali nazionali di altri paesi che esercitano la loro giurisdizione universale ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra che vincola tutti gli stati del mondo.
Il giurista ricorda che il procuratore della Corte penale internazionale sta già indagando se nella "situazione in Palestina" siano stati commessi crimini di guerra o crimini contro l'umanità. A meno che le autorità non si mettano d'accordo e non aprano un'indagine sui crimini commessi a Huwara, con la piena intenzione di perseguire i responsabili, il procuratore della Corte penale internazionale potrebbe farlo in loro vece.
La Corte internazionale di giustizia si riunirà presto per ascoltare le argomentazioni relative al suo parere consultivo richiesto sullo status di Israele in Cisgiordania. La Corte deve considerare come "le politiche e le pratiche di Israele... influenzano lo status legale dell'occupazione e quali sono le conseguenze legali che derivano da questo status per tutti gli Stati e le Nazioni Unite?".
"Il documento di fondazione di Israele prevede uno stato "basato sui precetti di libertà, giustizia e pace insegnati dai profeti ebrei". conclude il docente "Quanto è triste che ora potremmo dover fare affidamento sulla comunità internazionale per assicurarci di mantenere quella promessa."
E la Comunità internazionale risponde inconsapevolmente alla richiesta del giurista. Questa martedì mattina l'Unione europea ha espresso la sua preoccupazione per le recenti violenze mortali in Cisgiordania, chiedendo la protezione dei civili e immediati passi per ridurre l'escalation.
La dichiarazione dell'UE condanna specificamente l'attacco terroristico di domenica a Huwara in cui sono stati uccisi due fratelli israeliani, e la sparatoria di lunedì pomeriggio nella Valle del Giordano che ha causato la morte di un uomo americano-israeliano.
L'UE ha anche condannato "lo scoppio della violenza dei coloni, che ha provocato l'uccisione di un palestinese, il ferimento di diverse centinaia di palestinesi e l'incendio di case e negozi, causando l'inaccettabile distruzione della proprietà palestinese".
Anche se si tratta soltanto di una dichiarazione di facciata, dal momento che a queste prese di posizione non si accompagnano sanzioni e che i paesi UE all'ONU votano quasi sempre in sintonia con Israele, la dichiarazione è utile da un lato a tenere viva l'attenzione sulla questione, dall'altro potrà tornare utile nell'inchiesta portata avanti dalla Corte ONU su richiesta dell'assemblea.
 
Dossier
diritti
|
|