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Giornalisti al seguito degli eserciti
di
Rita Newton
Forse non tutti conoscono l'esistenza dei giornalisti "embedded", cioè quegli inviati dei giornali che sono al seguito degli eserciti.
Questi, in cambio della protezione da parte delle truppe, hanno regole d'ingaggio limitanti, nominalmente stabilite per evitare che si creino situazioni di rischio per i rappresentanti della stampa (o per i soldati a causa di uscite sul campo dei giornalisti non concordate) ma che di fatto si riflettono sulla rispondenza alla realtà delle informazioni che poi escono sui giornali.
Infatti queste sono giocoforza depurate da ciò che potrebbe danneggiare l'immagine del contendente cui l'esercito appartiene, perché a quei giornalisti, con il pretesto della sicurezza, non viene permesso di accedere ai teatri di battaglia scomodi.
Questa situazione si sta creando anche oggi, con parte del giornalismo occidentale che - soprattutto in TV - prende le notizie dai governi e le dà per buone senza avere inviati sul posto o comunque senza verificare, cioè senza fare il suo mestiere.
L'immagine che ne viene fuori di questo conflitto è più allarmistica del dovuto e non presenta le cause profonde del conflitto, che ne distribuirebbero la responsabilità sui vari contendenti e che ovviamente alcuni non hanno interesse a mostrare.
Infatti, oltre al fatto che quello di oggi in Italia è in genere un giornalismo "pigro", che fa le "inchieste" dalla sedia davanti al PC, il problema è che si tratta anche un giornalismo spesso fortemente schierato, non solo politicamente, ma anche collegato con certi potentati economici. Embedded, appunto.
Quindi è un giornalismo col paraocchi.
 
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