Guerra in Europa e gioco sporco dei media
di Renata Girardi

Questa guerra ibrida presenta una sola similitudine con le guerre del passato: il posizionamento sul terreno e la morte. Per tutti gli altri aspetti diverge dal passato. Per architettura e strumenti applicati, in primis.

Un lavoro mediatico massivo a suo supporto, mai visto in precedenza, nemmeno per l'Iraq, in cui il dialogo menzognero era triangolato tra Washington, ONU e alleati europei.
Il format era il medesimo: creare il terrore per un rischio chimico collettivo e creare il mostro, in quel caso Saddam.
Nella guerra in atto in Ucraina, tutto quel lavoro è stato superato, l'ONU già cooptato e quindi reso inutile (lo era già da Belgrado e Libia a dire il vero), l'Europa già resa parte attiva ed asservita allo scopo, Von Der Leyen lavorava con gli americani alle sanzioni dal 2021.

Dopo aver direzionato ansia e paura per due mesi sull'opinione pubblica europea, e solo marginalmente su quella americana, il 24 febbraio Putin, ormai circondato dalla NATO, dovette decidere se la minaccia doveva arrivare allo scopo.
La diplomazia russa rimasta inascoltata, le promesse non mantenute e la morte che continuava cruenta nel Donbass. Non hanno dato scelta ad un capo di Stato che ha come compito primario tutelare il proprio paese.

Il 24 febbraio, i capi di Stato europei si esercitarono sul palcoscenico dando fondo alle loro capacità teatrali: un pazzo, ma come ha potuto, una guerra senza motivo, siamo tutti in pericolo, i valori della democrazia sotto attacco e altri ammennicoli simili.

Il palcoscenico e la coreografia sono state curate dai media, soprattutto quelli italiani.
Si sono distinti, oscurando l'azione/provocazione che veniva da ovest, ed esaltando negativamente la reazione avvenuta ad est.
Un lavoro a tappeto, perché - Assange a parte, che omettono scientemente di menzionare, ci hanno ingozzati di orrore e crimini di guerra (nelle guerre ve ne sono sempre, ma pare abbiano debuttato solo ora), ovviamente quelli russi, mentre di 30 anni di guerre americane e missioni di pace a suon di missili non vi fu mai traccia di crimine alcuno...

Per contro abbiamo subito un'overdose di eroe in maglietta verde unta, mentre qualsiasi frase proferita dai russi era automaticamente derubricata a menzogna. Ed è un caso se reporter sul campo che evidenziavano una diversa realtà sono stati oscurati, ne sono stati chiusi i profili social e loro sono finiti in black list Ucraine mentre dal quel paese sono stati espulsi?
Ad alcuni è andata peggio e sono stati uccisi.

Ma dirlo agli europei potrebbe turbare la loro sensibilità... o peggio... potrebbero porsi imbarazzanti domande su questa guerra, e magari diventare putiniani.
Ce ne scampi il Cielo... ah no... il cielo in questo momento è tragicamente invaso da pericolosissimi palloni cinesi...ah ecco giustappunto, notare che il prossimo mostro cattivo per la prossima guerra è già in via di produzione.
Quelli non perdono mai tempo.

Il gioco delle tre carte prosegue.
La posta in gioco, come una carota, è sempre la TRATTATIVA. Biden arriva a Varsavia per trattare (con chi?) mica per pianificare il livello superiore della guerra. Maliziosi Che siete.
Il vecchio Joe ha fatto già quattro volte sto gioco in questa guerra, perché parlare di negoziato ve lo dipinge come magnanimo e proteso alla pace.
Lo ha fatto sempre, ogni volta che si era vicini a farlo - trattare - entrava in scena lui... poi nel giro di 72 ore puntualmente accadeva qualcosa, per giustificare l'invio di armi che prima aveva promesso di non inviare mai.

Ma cercate di capirlo, è costretto a farlo, per salvare noi tutti (adorano il ruolo di salvatori costruito per decenni), anche perché secondo i media sono Putin ed i suoi a non voler trattare. Mica è Zelensky che vuole vincere, maliziosi, che pensate sempre male.

E ci azzeccate. Purtroppo.

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