Corte di giustizia ONU indagherà su atti di Israele in Palestina
di Mauro W. Giannini

Mercoledì la Corte internazionale di giustizia ha annunciato la tempistica per l'inizio della sua indagine per rendere "un parere consultivo sulle conseguenze legali derivanti dalle politiche e dalle pratiche di Israele nei Territori Palestinesi Occupati, compresa Gerusalemme Est".

L'ICJ con sede all'Aia ha detto che la corte il 3 febbraio ha deciso che le Nazioni Unite, i suoi stati membri e lo Stato di Palestina (così è definito), che è membro osservatore, saranno probabilmente "in grado di fornire informazioni" sull'indagine su Israele.

Il tribunale ha fissato una scadenza del 25 luglio per la presentazione di dichiarazioni scritte sul caso e una scadenza di ottobre per i commenti su tali dichiarazioni.

L'ICJ è il massimo tribunale delle Nazioni Unite per la mediazione delle controversie tra i paesi. Le sue sentenze influenzano l'opinione pubblica e i processi legali, ma non hanno pene associate. Il tribunale è separato dalla Corte penale internazionale, anch'essa all'Aia.

L'Assemblea generale di dicembre ha approvato una risoluzione promossa dai palestinesi che chiedeva alla corte un "parere consultivo" sulla "prolungata occupazione, insediamento e annessione del territorio palestinese" da parte di Israele. Ha anche chiesto un'indagine sulle misure israeliane "volte ad alterare la composizione demografica, il carattere e lo status della Città Santa di Gerusalemme" e ha accusato Israele di aver adottato "legislazione e misure discriminatorie".

L'Assemblea generale ha presentato la richiesta alla corte dopo che la commissione d'inchiesta del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite aveva raccomandato di farlo.

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