Avvocati
: decreto agostano sulle specializzazioni forensi
di
Mauro W. Giannini
Agosto ha portato molte novità normative e nuove prospettive
per gli avvocati italiani e per gli studenti che scelgono
giurisprudenza.
Il
12 agosto il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato
il decreto ministeriale che introduce e disciplina la specializzazioni
forensi, in attuazione del nuovo ordinamento della professione
di Avvocato. Nella giornata del 13 agosto il Ministro ha firmato
anche il decreto ministeriale che disciplina e garantisce
adeguata pubblicità all'esame di abilitazione forense.
Il
Consiglio Nazionale Forense ha sottolineato l’importanza delle
specializzazioni come processo di sempre maggior qualificazione
della professione di Avvocato a garanzia dei cittadini e ha
dato atto al Ministro Orlando di aver compreso e condiviso
l’importanza di tale processo. Gli Avvocati avranno la possibilità
di specializzarsi- appunto- in una delle aree definite dal
decreto, tramite un percorso formativo specifico. Ora,
ha sottolineato il CNF, si tratta di monitorare l’efficacia
della disciplina introdotta con il decreto ministeriale anche
al fine di valutare con il Ministro eventuali futuri “tagliandi”.
Nel
corso dell'incontro del 6 agosto al Ministero della Giustizia
con le associazioni della categoria, il ministro Orlando ha
dichiarato di aver intrapreso, d'intesa con il Miur (Ministero
dell'Istruzione Università e Ricerca), la riforma del percorso
universitario per i futuri avvocati. Si prevede, nell'ultimo
anno di studi di giurisprudenza, la possibiità per
gli studenti di scegliere fra più percorsi di specializzazione
con un semestre di pratica, così come previsto dall'articolo
41 dellalegge 247/12.
Soddisfazione
su questo punto è stata espresa dall'Associazione Italiana
Giovani Avvocati, che chiedeva da tempo di aprire una parte
dei crediti alla libera scelta dello studente, rimodulando
i percorsi formativi in modo da comprendere nuove discipline
come ad esempio quelle economiche o legate alla giurisprudenza
europea e permettendo così agli atenei di aprirsi alle vocazioni
dei territori e di adattarsi alle reali esigenze del mercato.
L'AIGA ha anche manifestato la propria disponibilità a contribuire
al lavoro di progettazione dei nuovi percorsi universitari.
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