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Jaqueline
Anne Sutton è stata assassinata ?
di
Doriana Goracci*
Sappiamo che Jacqueline Anne Sutton, ex giornalista della
BBC 50enne, attualmente direttrice in Iraq per l'istituto
IWPR (istituto per il giornalismo sulla guerra e sulla pace
con base a Londra) è stata trovata morta da 3 russi in un
bagno dell'aereoporto Atatürk a Istanbul nelle prime ore del
19 ottobre, impiccata con un laccio da scarpe. Perchè?
Era
arrivata alle 22 di sera con un volo della Turkish Airlines
proveniente da Londra a Istanbul, aveva perso la coincidenza
per l'Iraq con destinazione Erbil nella regione curda, sembra
che Jacqueline Anne Sutton fosse scoppiata a piangere, perché
non aveva i soldi per un nuovo biglietto. Dal 1998 al 2000,
era stata presso la BBC, poi con agenzie di cooperazione internazionale
in Iraq e Kurdistan, Iran, Africa occidentale e Gaza, svolgendo
collaborazioni non solo giornalistiche ma di cura e attenzione
alle donne di varie etnie e religioni, fino alle ultime richerche
ed inchieste sul rapporto tra donne e ISIS.
Faceva
parte del Wilfp, lega internazionale per la pace e la libertà
delle donne, che combatte e denuncia il trattamento riservato
alle donne in Iraq e Afghanistan. A giugno aveva detto con
chiarezza che temeva di diventare un bersaglio dello Stato
Islamico mentre era a Erbil: il suo predecessore in Iraq all'
IWPR, Ammar Al Shahbander, fu ucciso in un attentato con una
bomba sulla sua auto a Baghdad in maggio, attentato in cui
furono coinvolte altre 17 persone.
Nessuno dei suoi colleghi crede a questo "suicidio in bagno
per un volo mancato, soprattutto il suo collega Christian
Bleuer che riferisce, guarda il caso..., che la telecamera
non funzionava e quindi Jacky Sutton è stata assassinata."
Anthony Borden, direttore esecutivo dell'Institute for War
& Peace Reporting ha dichiarato. "Era estremamente luminosa,
molto competente, e ben in grado di gestire sè stessa in ambienti
difficili, universalmente amata. Siamo in stato di shock totale".
Aggiungono dall' IWPR: "...aveva titoli di studio anche in
diritto costituzionale e sviluppo internazionale, che aggiungevano
rigore intellettuale e una più ampia visione per i suoi ruoli
professionali.
Si
è concentrata sul quadro normativo dell'Iraq per i media e
le telecomunicazioni e l' impatto sulla libertà di espressione.
Più di recente, stava lavorando su un dottorato di ricerca
sulle giornaliste in Iraq e in Afghanistan, studiando presso
il Centro di Studi Arabi e Islamici dell'Australian National
University di Canberra. Jacky stava tornando in Iraq piena
di progetti per il nuovo lavoro, compresi i progetti per contrastare
l'estremismo violento che minaccia un paese in cui era così
impegnata. Le nostre condoglianze vanno alla sua famiglia
e a tutti quelli che la conoscevano".
Pace
pace pace e ancora siamo immerse nell'oscurità della guerra.
Storie drammatiche, complicate, già viste, dove tutto è avvolto
nella nebbia e spiace conoscere solo oggi e in maniera così
tragica, la vita di questa splendida donna di cui rimane oltre
al suo lavoro la foto di lei che sorride.
* Responsabile della Commissione Voci dalla Rete dell'Osservatorio,
artilo scritto il 20 ottobre
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