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03 marzo 2015
tutti gli speciali

Tutti responsabili dei propri errori... Meno che i politici irresponsabili
di Alessandro Balducci*

2Scrosciano gli applausi da tutti i partiti quando il neopresidente della Repubblica Sergio Mattarella esorta alla lotta contro il sistema delle mazzette, ma gli stessi partiti bloccano per l’ennesima volta la discussione del ddl anticorruzione giacente in Senato da ormai un paio d’anni. L’aula di palazzo Madama ha bocciato con 134 voti contrari e 49 favorevoli (Movimento 5 Stelle, Sel, Misto) la discussione urgente del testo originariamente depositato da Piero Grasso nel primo giorno di questa legislatura."

Ho voluto riportare da un sito d’informazione su internet questa breve sintesi della giornata seguente all’insediamento di Sergio Mattarella perche’ l’ho trovata estremamente rappresentativa, pur nella sua brevita’, dell’atteggiamento profondamente irresponsabile, se non addirittura palesemente complice con i corrotti ed i malavitosi, della classe politica italiana.

Intendiamoci: dare tutta la colpa dello stato di degrado in cui versano la legalita’, il senso dello Stato e piu’ in generale la convivenza civile e democratica in Italia ai politici sarebbe ingiusto. E’ vero che i politici italiani non ritengono opportuno intervenire mentre il Paese e le sue finanze vengono divorati dal malgoverno e dalla corruzione, e questa e’ una loro colpa non grave ma gravissima. Ma e’ altrettanto vero che i governi che si sono finora succeduti – alcuni dei quali neanche passati per il voto popolare – hanno rappresentato gli interessi di alcuni spezzoni minoritari ma importanti della societa’: gruppi di potere economici, finanziari, caste protette, organizzazioni criminali fortemente infiltrate nelle istituzioni locali e nazionali che operano ed agiscono anche, e soprattutto, nell'ombra per evitare cambiamenti dello status quo.

La principale conseguenza di questa situazione di profonda deriva illegalitaria è costituita dallo spostamento di ingenti risorse pubbliche dalle tasche (molte) dei contribuenti a quelle (poche) di criminali politici e comuni. Perche’ di questo si parla quando si denunciano i danni immensi provocati dalla corruzione, dall’evasione fiscale e dall’intreccio perverso tra mafie ed istituzioni: un gigantesco vortice di denaro che invece di finire in opere pubbliche, miglioramento di servizi essenziali e fondamentali come la Sanità, la Scuola e la Sicurezza dei Cittadini, sparisce nel “buco nero” della criminalità politica e mafiosa.

E allora come spiegare ai comuni Cittadini o all’allibita opinione pubblica europea, che nel Paese primo al mondo per la presenza capillare nel territorio di organizzazioni mafiose efferate e potenti, ai primi posti della classifica (negativa) della corruzione, la preoccupazione del “grande twittatore” (bellissima definizione – non mia – dell’attuale capo del governo) e della sua schiera di ministre e ministri sia la responsabilita’ civile dei magistrati (!). Avete capito bene; non e’, purtroppo, uno scherzo. Sono due anni che attendiamo da questa maggioranza (che si trova ad essere maggioranza sulla base ad una legge elettorale palesemente incostituzionale, ma tant’è) un sia pur modesto segnale di inversione di tendenza: un segnale che costituisse una risposta al “forte bisogno di legalita’” di cui ha parlato pochi giorni fa lo stesso neopresidente Sergio Mattarella.

E non servono modifiche della Costituzione, come abbiamo ricordato in diversi scritti e commenti da questo sito: basterebbe una riforma seria della prescrizione (per esempio interrompendola non al pronunciamento della Cassazione ma almeno alla sentenza di primo grado), la possibilita’ di fare i test d’integrita’ da parte delle forze dell’ordine e della magistratura nei confronti di politici ed amministratori pubblici a tutti i livelli, ripristino del reato di falso in bilancio, aumento delle pene per i reati di corruzione e contro la Pubblica Amministrazione… Soprattutto il test d’integrita’ (già in uso da tempo, per esempio, negli Stati Uniti) costituirebbe uno strumento di lotta alla corruzione preventiva, finalizzato cioe’ a ridurre la possibilita’ che a ricoprire cariche e posizioni importanti nella Pubblica Amministrazione ci siano persone corruttibili o predisposte alla corruzione ed al malaffare.

Perche’ – come insegna la cronaca giudiziaria – scoprire e punire la corruzione e’ in genere difficile se non impossibile: la corruzione richiede la complicita’ di due persone: chi corrompe e chi si fa corrompere. Se il “patto criminale” tra corrotto e corruttore non si rompe – per esempio uno dei due comincia a parlare - e’ praticamente impossibile arrivare a scoprire il reato ed a punire i colpevoli. E’ meglio fare in modo che la selezione degli amministratori pubblici avvenga prima, e che non si sia costretti ad intervenire soltanto dopo - ammesso che i magistrati riescano a scoprire il reato - e soprattutto, quando ormai il danno alle casse pubbliche e’ stato perpetrato.

Un’ultima cosa. Piu’ di 350mila Cittadini hanno firmato una petizione per chiedere al Parlamento di votare prima possibile per la cancellazione del vitalizio agli ex parlamentari condannati in via definitiva. Nonostante milioni di Italiani siano stati spinti in poverta’ dalla crisi e le esauste casse pubbliche non possano assisterli, questo Stato trova le risorse per pagare i vitalizi ai condannati. Non possiamo piu’ aspettare! Con la stessa celerita’ con la quale il governo si e’ mosso per promulgare una legge punitiva contro i magistrati che ne mina alle fondamenta l’indipendenza e la serenita’ di giudizio, adesso ci aspettiamo che si metta fine a questa vergogna.

* Coordinatore Commissione "Cittadinanza e Costituzione" del'Osservatorio.


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Dossier etica e politica

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