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Palermo:
inaugurato
Giardino dedicato alla Libertà di stampa
di
staff
Il
25 luglio è stato inaugurato a Palermo il Giardino
della Libertà di stampa; l'area scelta si trova tra la via
Francesco Crispi, la Prefettura ed il monumento dedicato alle
vittime della mafia, in piazza XIII Vittime. Erano presenti,
tra gli altri, il vice-prefetto Maria Rosa Trio, il questore
Maria Rosaria Maiorino, i comandanti regionali di Guardia
di finanza ed Arma dei carabinieri, generali Ignazio Gibilaro
e Giuseppe Governale, i magistrati Leonardo Agueci, Leonardo
Guarnotta e Matteo Frasca.
“Questo
Giardino - ha detto Leone Zingales, Presidente dell’Unci Sicilia
e ideatore del progetto - vuole ricordare non solo tutti i
giornalisti caduti nell'adempiere un dovere fondamentale in
una società democratica, quello di informare i cittadini,
ma anche il valore della libertà di stampa, indice del livello
di democrazia raggiunto e garanzia di trasmissione alle future
generazioni di un sapere collettivo ricco di valori positivi
condivisi perchè sedimentati criticamente nelle coscienze
dei cittadini. Purtroppo - ha concluso Zingales - si affacciano
nuove proposte per imbavagliare i giornalisti, per ostacolare
il cammino della stampa libera, per intrappolare la libertà
di informare. Ma noi teniamo duro. Per il momento ci accontentiamo
di far salire l'Italia di un gradino nella classifica mondiale.
E lo facciamo con questo Giardino. Da 49esima a 48esima. Palermo
lancia la sfida ai contrabbandieri della verità, ai pirati
che vogliono negarci il diritto sacrosanto di informare la
gente liberamente”.
Per
il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, “il Giardino della
Libertà di stampa rappresenta un'altra tappa di un cammino
comune che vede impegnati Amministrazione e cronisti nel solco
della difesa dei valori fondanti della democrazia”. Alessandro
Galimberti, componente della Giunta esecutiva dell'Unci, ha
detto che “le minacce alla libertà dell'informazione, e perciò
alla democrazia, non arrivano solo dalla malavita organizzata
ma anche e soprattutto dalle classi dirigenti del Paese. La
riforma della legge sulla diffamazione a mezzo stampa al vaglio
del Senato - ha concluso Galimberti - è un bell'esempio di
propaganda ma una pessima e pericolosa legge”.
La cerimonia si è conclusa con la scopertura di una targa
marmorea dedicata ai giornalisti “uccisi da mafie e terrorismo
e nel nome della libertà di informazione”. L'Assostampa siciliana
era rappresentata dal presidente Giancarlo Macaluso e l'Ordine
dei Giornalisti dal vicepresidente Maria Teresa Di Fresco.
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