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22 giugno 2014
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Mose e amianto : chiesta commissione d'inchiesta sulla Gdf
di staff

L’unico strumento valido per potere fare chiarezza immediata all’interno della Guardia di Finanza, è l’istituzione di una Commissione Parlamentare d’inchiesta. Lo chiede il Movimento dei Finanzieri democratici da alcuni decenni, da quando, nell’ormai lontano 1978, scoppiò lo scandalo dei petroli che vide coinvolto l’allora comandante generale Raffaele Giudice.

Da allora, ricordao i Finanzieri Democratici, "i casi di corruzione o concussione che hanno coinvolto i vertici del Corpo si sono moltiplicati a dismisura: la Tangentopoli di Milano, che vide coinvolto l’allora generale Cerciello; la Tangentopoli di Venezia, che vide coinvolto il colonnello Petrassi ed altri suoi colleghi; ora lo scandalo del Mose, che vede implicato il generale Spaziante e quello che vede coinvolto il vice comandante generale in carica, Vito Bardi. Non è forse eccessivo tutto questo per un Corpo di polizia che dovrebbe vigilare a 360 gradi sull’altrui corruzione?".

"Per carità - spiega Lorenzo Lorusso presidente dei Finanzieri Democratici - noi siamo garantisti e fino a quando non ci saranno condanne definitive non metteremo alla “gogna” nessuno, anzi, ci auguriamo che costoro che oggi sono indagati possano dimostrare la loro innocenza. Ma se così non fosse, ad eventuale sentenza di condanna passata in giudicato, ci permettiamo anche di chiedere che chi ha sbagliato vada a casa e venga immediatamente espulso dal Corpo. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi lo chiede per i politici corrotti, ma quanto afferma non vale anche per i militari?"

Per Lorusso, "Una Commissione Parlamentare d’inchiesta è necessaria non solo per fare luce sugli episodi sopra citati ma anche per dirimere la vertenza amianto che langue da molti anni e che vede centinaia di dipendenti della Guardia di Finanza esposti alla mortale fibra per ragioni professionali, alcuni dei quali sono deceduti dopo una lunga agonia perché l’amianto/eternit era presente, in quantità abnorme, in molte caserme e luoghi di servizio. Ironia della sorte, gli esposti all’amianto del Friuli Venezia Giulia si erano rivolti, per vedere risolto il caso che si trascina in maniera vergognosa, proprio ad uno dei generali che ora risulta nell’elenco degli indagati diffuso dagli organi di stampa".

"Una Commissione d’inchiesta - conclude il presidente del Movimento Finanzieri Democratici - avrebbe i poteri per indagare anche su questa anomalia: i dati dei nostri periti, relativi all’esposizione all’amianto, non collimano con l’assoluta tranquillità espressa ufficialmente dai Comandi della Guardia di Finanza".

Proprio ieri il Colonnello della Guardia di Finanza Vincenzo Cerceo - vicepresidente del Movimento - è l'ennesima vittima dell'amianto/eternit iscritta nell'apposito Registro Regionale degli Esposti. L'alto ufficiale delle Fiamme Gialle, ora in congedo, è il primo ufficiale del Corpo ad essere iscritto nel Registro del Friuli Venezia Giulia dove, almeno fino ad oggi, vi erano finiti circa 50 finanzieri ed alcune delle loro consorti.


per approfondire...

Dossier amianto

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