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12 febbraio 2014
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Tagli geografia giudiziaria : tribunali verso il referendum bis
di Mauro W. Giannini

Attacco a tutto campo del Coordinamento nazionale per il Referendum abrogativo della Revisione delle circoscrizioni giudiziarie e nuova organizzazione dei tribunali ordinari: in agenda anche un ddl ed i ricorsi in Europa. Riparte da Roma l'azione di istituzioni e cittadinanza attiva che, uniti nel coordinamento nazionale nato a dicembre, ancora una volta hanno deliberato di contrastare la riforma sulla geografia giudiziaria che definisce "illegittima nella sua genesi e perniciosa nella sua esecuzione".

Istituzioni regionali, provinciali, comunali, comitati territoriali, rappresentanze dell'avvocatura e degli ordini dei dottori commercialisti provenienti dall'Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Lazio, Marche, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sicilia, Toscana, Piemonte, Veneto hanno presenziato all'evento. "Un così ampio consenso ed una partecipazione allargata da ulteriori tre regioni all'indomani della pronuncia della Consulta" sostengono gli organizzatori "ci fa capire che il coordinamento, nato sotto la spinta del referendum, è quel progetto virtuoso di cui istituzioni e cittadini avevano bisogno per dialogare da "pari" e per porre in campo soluzioni comune ed efficaci come quelle decise ieri presso la sede dei Parlamenti Regionali".

Infatti, il referendum per l'abrogazione della normativa che ha chiuso 1000 uffici giudiziari in tutta Italia sarà riproposto dalle Regioni che, dopo aver analizzato la sentenza della Corte Costituzionale, hanno valutato le osservazioni della Consulta e ripresenteranno l'istanza referendaria già nel mese di marzo. Sarà seguita, inoltre, la strada sperimentale di convenzioni tra Ministero e Regioni che pongono a carico del bilancio della regione le spese di gestione degli uffici giudiziari, portando la questione nella Conferenza Stato- Regioni.

Al tavolo dei lavori sono emerse le proposte di un disegno di legge che riordini in modo organico e condiviso la dislocazione sul territorio nazionale dei tribunali ed uffici del giudice di pace e, soprattutto, è stata chiesta la strada europeista con i ricorsi ai competenti organi giurisdizionali. Un'azione a tutto campo che vedrà schierati Governi regionali, Enti locali e Cittadini che percorreranno tutte le strade indicate e che già sono al lavoro perché "la revisione delle circoscrizioni giudiziarie varata dai Governi Monti-Letta, ha di fatto contribuito a paralizzare un sistema giustizia già in grave difficoltà ed ha sancito la volontà di chi governa di allontanare sempre più la Giustizia dai Cittadini che si trovano a subire provvedimenti dannosi per la civile e democratica convivenza".


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Dossier giustizia

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