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Bulli
e bulloni : bullismo adulto
di
Vincenzo Andraous*
Una dietro l'altra, prive di rallentamenti, le notizie riguardanti
la violenza e la non legalità nelle adiacenze di una scuola,
ci martellano le tempie, come a non voler consentire alcuna
tregua a chi pensa e sostiene erroneamente, che in fin dei
conti sono soltanto ragazzate, episodi spiacevoli che a quell'età
sono sempre accaduti. Eventualmente ci fossero morti e feriti,
sarebbero da ricondurre a una sorta di ammenda da incasellare
bellamente nella colonna delle perdite accettabili. Arrestato
a sedici anni per spaccio di sostanze a scuola. Sospesi a
quattordici anni per avere commesso un furto in segreteria.
Denunciati per atti di vandalismo. Deferiti all'autorità giudiziaria
per comportamenti bullistici intenzionali e reiterati.
Non
contento di questo andazzo maleodorante, il pianeta genitoriale
non perde occasione per confermarsi corresponsabile di un
vero e proprio tradimento culturale, fin'anche affettivo.
No, non si tratta di trasgressione adolescenziale, non concerne
unicamente i più giovani, infatti gli adulti rimangono impigliati
in questa caduta di valori e mancanza di rispetto per se stessi
e gli altri. Genitori invitati a scuola per essere informati
delle "solite smargiassate adolescenziali", reagiscono violentemente,
erigendosi a veri e propri principi del foro, difesa a oltranza
dei propri pargoli, fino a esigere il riconoscimento di una
innocenza supposta, o in subordine, l'ammissione di un eccesso
di zelo da parte dell'Istituzione scolastica.
Non
venendo presi in considerazione, e ci mancherebbe altro, la
risposta più immediata sta nello spintone, nella parola ottusa
e conclusa, appunto nel mancato rispetto per la persona, del
riconoscimento del suo ruolo e autorevolezza. Dimenticando
che nel non considerare il rispetto dei ruoli, rischiamo di
perdere contatto con il valore stesso della vita umana.
Dunque è questo il messaggio trasmesso ai più giovani, ai
nostri figli, a quanti ancora non sanno che i dazi si pagano
sempre prima o poi. Perché? Perché c'è differenza, e che differenza,
tra chi è autorevole per capacità, e chi è violento per incapacità.
Mentre a causa delle solite "ragazzate" i giovanissimi persistono
a inciampare, una parte considerevole di adulti, s'inventa
il secondo mestiere di bodyguard. A questo punto, forse, è
il caso davvero di mettersi a mezzo, di traverso, in testa
a una vera e propria battaglia di civiltà.
Quando
dentro una classe, una scuola, uno spazio deputato all'educazione,
l'avere una competenza, un sapere, una conoscenza, sbalorditivamente,
è richiesto di non fare nulla, ciò indica un grave peccato
di omissione, se non una grave responsabilità personale. E'
importante la parola, il suo contenuto, lo scrivere e il dibattere,
senza incorrere in reticenze più o meno calcolate, è necessario
fare i conti con la realtà che abbiamo in-consapevolmente
costruito a misura, arresi alla conclusione deresponsabilizzante
che ciò è sempre accaduto, accade oggi, accadrà pure domani.
Eppure
farci i conti, significa, che insieme, nessuno escluso, dobbiamo
migliorarci, migliorando il nostro quartiere, la nostra città,
la collettività intera.
*
responsabile servizi interni della Casa del Giovane di Pavia
Intercettazioni:
il vero e il falso
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