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22 luglio 2014
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I bambini e l'estate , ma non è il sole ad ucciderli
di Doriana Goracci*

In un aggiornamento del 16 luglio, su Haaretz, leggo che quattro bambini sono stati uccisi sulla spiaggia di Gaza e questo mentre stavo scrivendo dell’ estate e dei bambini…

Proteggi il tuo bambino dal sole: una frase banale della pubblicità nel mondo, che si rivolge soprattutto alle mamme, per fare loro acquistare creme solari ad alto valore protettivo. Come dovrebbero proteggere le famiglie palestinesi, quelle siriane, quelle brasiliane, ucraine indiane afghane africane… i loro bambini? Forse l’ estate nasconde meno certi problemi e al tempo stesso chi va in vacanza non vuole sentirne parlare dei problemi altrui? Me lo sono chiesta.

“Sono sempre i bambini, inevitabilmente, a subire le conseguenze peggiori dei conflitti armati. L’uso di armi esplosive in aree popolate da civili uccide i bambini e distrugge infrastrutture vitali. Il diritto internazionale parla chiaro e proibisce attacchi indiscriminati. I bambini israeliani e palestinesi hanno il diritto di essere liberati dalla paura di vivere costantemente sotto il fuoco”. Questo afferma David Hassell, Co-direttore di Save the Children nei Territori Occupati in Palestina. E vengono lanciati nuovi strazianti appelli da Save the Children, l’Organizzazione che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.

Scrive Rosa Schiano, attivista Attivista presso l’International Solidarity Movement: “Ricostruzione grazie alle immagini. Un primo missile israeliano ha colpito il porto di Gaza city. I bambini che si trovavano nelle vicinanze del porto hanno iniziato a scappare sulla spiaggia. Ma un secondo missile li ha centrati ed uccisi. I bambini stavano scappando. Un aereo o una nave israeliana li ha puntati e li ha uccisi. Da un drone o da una nave i militari israeliani possono vedere chiaramente che si tratta di bambini. Non è un errore. Se non basta questo a fermare questo massacro, non so più cosa possa farlo.Ahed, Montaser, Ismail, Mohammed, tra i 9 e gli 11 anni, erano tutti della famiglia Baker.”.

* coordinatrice della Commissione Voci dalle Rete dell'Osservatorio.


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Dossier guerra e pace

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