I
bambini e l'estate , ma non è il sole ad ucciderli
di
Doriana Goracci*
In un aggiornamento del 16 luglio, su Haaretz, leggo che quattro
bambini sono stati uccisi sulla spiaggia di Gaza e questo
mentre stavo scrivendo dell’ estate e dei bambini…
Proteggi
il tuo bambino dal sole: una frase banale della pubblicità
nel mondo, che si rivolge soprattutto alle mamme, per fare
loro acquistare creme solari ad alto valore protettivo. Come
dovrebbero proteggere le famiglie palestinesi, quelle siriane,
quelle brasiliane, ucraine indiane afghane africane… i loro
bambini? Forse l’ estate nasconde meno certi problemi e al
tempo stesso chi va in vacanza non vuole sentirne parlare
dei problemi altrui? Me lo sono chiesta.
“Sono
sempre i bambini, inevitabilmente, a subire le conseguenze
peggiori dei conflitti armati. L’uso di armi esplosive in
aree popolate da civili uccide i bambini e distrugge infrastrutture
vitali. Il diritto internazionale parla chiaro e proibisce
attacchi indiscriminati. I bambini israeliani e palestinesi
hanno il diritto di essere liberati dalla paura di vivere
costantemente sotto il fuoco”. Questo afferma David Hassell,
Co-direttore di Save the Children nei Territori Occupati in
Palestina. E
vengono lanciati nuovi strazianti appelli da Save the Children,
l’Organizzazione che dal 1919 lotta per salvare la vita dei
bambini e difendere i loro diritti.
Scrive
Rosa Schiano, attivista Attivista presso l’International Solidarity
Movement: “Ricostruzione grazie alle immagini. Un primo missile
israeliano ha colpito il porto di Gaza city. I bambini che
si trovavano nelle vicinanze del porto hanno iniziato a scappare
sulla spiaggia. Ma un secondo missile li ha centrati ed uccisi.
I bambini stavano scappando. Un aereo o una nave israeliana
li ha puntati e li ha uccisi. Da un drone o da una nave i
militari israeliani possono vedere chiaramente che si tratta
di bambini. Non è un errore. Se non basta questo a fermare
questo massacro, non so più cosa possa farlo.Ahed, Montaser,
Ismail, Mohammed, tra i 9 e gli 11 anni, erano tutti della
famiglia Baker.”.
*
coordinatrice della Commissione Voci dalle Rete dell'Osservatorio.
Dossier
guerra e pace
|