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Violenza
domestica : una panoramica del fenomeno
di
Demetrio Delfino*
In
altre occasioni, mi sono dilungato ad esporre le cause della
violenza domestica nonché le caratteristiche da questa assunte
a seconda che venga esercitata nei confronti dell'uomo o nei
confronti della donna. Come è facile comprendere, la portata
del fenomeno è davvero importante ed impone delle proposte
di rilievo sotto il profilo normativo. Prima di discorrere
intorno a queste ultime, potrà essere utile sintetizzare la
portata generale del problema evidenziando tutti quei punti
che possono essere di rilevante utilità al fine di proporre
una adeguata legislazione capace non solo di arginare ma,
altresì, di gestire normativamente al meglio tale particolare
forma di violenza.
La prima osservazione che ritengo di dovere fare è la seguente:
il luogo in cui di solito questo tipo di violenze trovano
la loro, purtroppo, naturale sede è la famiglia. Questa constatazione
non può che farci riflettere: la famiglia viene identificata
come un luogo di protezione, un luogo di cura, di educazione.
Nel caso di specie, invece, diventa il luogo in cui le ordinarie
frustrazioni, gli importanti problemi quotidiani, si trasformano
in insofferenza e violenza di ogni tipo. Non può quindi che
rilevarsi una oggettiva difficoltà al dialogo, a rapportarsi
con gli altri, al discorrere, al fine della necessaria soluzione,
anche dei problemi più significativi.
La
seconda osservazione rappresenta una conseguenza della prima:
tra il violentato e il violentatore esiste, il più delle volte,
un pregresso rapporto di intimità, di fiducia, di amore o
di stretta amicizia. Questo particolare rapporto sembra quasi
che giustifichi le più diverse forme di violenza sin dai primi
anni di vita. In alcune culture in cui prevale la preferenza
per il figlio maschio (in India, i dati rilevati anni addietro
erano a dire poco allarmanti: 10.000 casi di infanticidio
femminile all'anno), una bambina può essere oggetto di aborto
selettivo del sesso del nascituro.
Nel
corso dell'infanzia, come ho già rilevato negli articoli precedenti,
le bambine possono essere oggetto di varie forme di violenza,
dalla mutilazione genitale femminile ai notevoli limiti in
tema di accesso all'istruzione, dall'incesto al matrimonio
precoce, per non parlare, poi, delle violenze che definirei
più contemporanee ai nostri giorni e cioè, mi riferisco alla
pornografia e alla prostituzione minorile. L'iter violento
può proseguire in età adulta con vessazioni di ogni tipo:
molestie sessuali sul luogo di lavoro, stupro coniugale, insulti
e violenze psicologiche.
A
tale ultimo riguardo è stato efficacemente appurato da studi
specifici che violenze di questo tipo, se perpetrate nel tempo,
oltre a minare, seriamente, la psiche dell'individuo, rappresentano
una vera e propria tortura e motivano, quale causa efficiente,
il suicidio dell'offeso in età adulta. Tali incresciosi "status"
si protraggono per molti anni a motivo di una vera e propria
sudditanza psicologica della donna nei confronti dell'uomo
e a motivo della dipendenza economica che si crea, ordinariamente,
tra i due sessi.
I maltrattamenti fisici, purtroppo, si rilevano in tutte le
parti del mondo e, secondo un stima non più tanto recente,
nel nostro pianeta si reputa che le donne che hanno subito
una violenza domestica siano, a seconda del paese, tra il
20 e il 50% ("Violence Against Women", OMS, FRH/WHD/97.8).
Anche l'uxoricidio è stato oggetto di analisi accurata e altra
stima accuratamente rilevata ha portato alla constatazione
che le donne russe, ad esempio, hanno maggiori probabilità
(due volte e mezzo) di essere uccise dal proprio partner rispetto
alle donne americane mentre, queste ultime hanno il doppio
delle probabilità di essere uccise rispetto alle donne degli
altri paesi dell'Europa Occidentale.
Il
fenomeno della violenza intra muraria si estende, è noto,
anche nei confronti degli adolescenti. Tale tipo di violenza
è quella più oscura, quella meno visibile, quella più silenziosa.
Ed infatti, i loro autori sono soprattutto i genitori, gli
zii, i patrigni. Peraltro, si stima che tali forme di violenza
vengano commesse, soprattutto, nei confronti di infra quindicenni
e soprattutto nei confronti di bambine. Studi compiuti in
tutto il mondo hanno fornito dati allarmanti.
Statistiche rilevate nell'Africa Occidentale, nel Nepal e
nella Thailandia, hanno dimostrato che sono decine di migliaia
le bambine che vengono avviate alla prostituzione e che tale
fenomeno ha provocato un incremento dei malati di AIDS e che,
nel Ghana Settentrionale e nel Togo, molte bambine venivano
offerte in dono ai sacerdoti dei santuari affinché questi
ultimi potessero ricevere i loro favori sessuali in cambio
di protezione che tali asseriti ministri del culto offrivano
alle famiglie di queste bambine.
Come
ho avuto modo di descrivere in altri articoli pubblicati su
questo sito, tale doloroso fenomeno sta diminuendo grazie
anche agli interventi di molteplici associazioni, enti e organismi
internazionali che si stanno attivando da tempo con le iniziative
più diverse finalizzate anche ad imprimere una svolta legislativa
innovativa soprattutto nei confronti di quei governi maggiormente
restii ad accettare tali forme di cambiamento. Debbo anche
dire che uno sforzo di questo tipo è stato fatto soprattutto
per quanto concerne lo stupro coniugale: già da diversi anni
paesi quali le Barbados, la Repubblica Dominicana, l'Ecuador,
le Filippine, il Sud Africa hanno iniziato a legiferare contro
tale forma di violenza. Peraltro, deve farsi ancora molto,
soprattutto per quanto riguarda il regime della prova che
coinvolge tale tipo di reato.
Vi è un'altra fascia di accadimenti, che chiamerei comunque
violenti e che tratterei, brevemente, a parte. Il primo tra
questi è purtroppo tristemente noto anche al nostro Paese
ed è l'attacco con l'acido. L'acido solforico, arma che può
essere facilmente acquistata anche a basso costo, viene adoperato
quale strumento per sfigurare un numero preoccupante di donne
per i più diversi motivi. In realtà, questa triste pratica
è stata importata dal Bangladesh nel quale si stimavano più
di 200 attacchi con l'acido ogni anno. Le motivazioni di tale
folle gesto, solo quelle stesse che stanno alla base di qualsiasi
altra forma di violenza di cui sto discorrendo.
La
violenza corredata alla dote, fortunatamente, rappresenta
una pratica in via di diminuzione. Uno dei paesi in cui vigeva
l'istituto della dote era l'India. Ed infatti, malgrado tale
istituto non esista più, di fatto, si rilevano un numero di
uccisioni preoccupanti di mogli da parte dei propri mariti.
Tali uccisioni paiono riconducibili al mancato pagamento del
prezzo per la donna o, alla mancata consegna della dote in
favore del marito.
Anche
il matrimonio precoce può essere considerato come ogni altra
forma di violenza. Le famiglie d'origine impongono, in non
pochi stati del mondo, il matrimonio alle proprie figlie non
appena queste hanno compiuto il sedicesimo anno di età. Le
conseguenze sono evidenti: maggiori possibilità di contrarre
malattie sessualmente trasmissibili, maggiori possibilità
di generare bambini affetti da gravi patologie, impossibilità,
per le giovani donne, di accedere all'istruzione.
*
Avvocato,
Componente della Commissione "Vittime di violenza"
e coordinatore ella Commissione di proposta legislativa dell'Osservatorio.
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domestica: le radici culturali 1
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