Cybercrime : Conferenza a Strasburgo
di
Gabriella Mira Marq
Stabilire
regole efficaci in un luogo che unisce a tutti, ma di cui
nessuno è proprietario è un compito molto impegnativo, ma
le regole sono necessarie per massimizzare la libertà e minimizzare
i rischi nella navigazione del cyberspazio. E' questo il convincimento
con il quale si è aperta la conferenza annuale del Consiglio
d'Europa sul cybercrime che si tiene dal 6 all'8 giugno a
Strasburgo.
Il
cybercrime - dalle intrusioni illegali nei computer all'intercettazione
delle comunicazioni private, dai furti di identità alle frodi,
dalle molestie online allo sfruttamento sessuale dei bambini
- lede i diritti di persone in tutto il mondo. Mentre la tecnologia
si evolve molto più velocemente delle risposte giuridiche,
vi è la necessità di affrontare sempre nuove sfide, spesso
legate a problemi di protezione dei dati, quali l'accesso
transfrontaliero ai dati e la condivisione delle informazioni
tra i settori pubblico e privato.
Il
23 novembre 2001, il Consiglio d'Europa ha adottato la Convenzione
di Budapest sulla lotta contro la criminalità informatica.
La Convenzione ha avuto un impatto globale e portato a una
legislazione sul cybercrime più forte e più armonizzata a
livello mondiale, una più efficiente cooperazione internazionale
nelle indagini per il perseguimento dei crimini in Internet
e una collaborazione più stretta fra pubblico e privato. Oggi,
il trattato rappresenta ancora l'unica linea guida accettata
a livello internazionale su come proteggere la libertà, sicurezza
e diritti umani online.
Più di 120 paesi stanno collaborando con il Consiglio d'Europa
per rafforzare la loro legislazione e la loro capacità di
affrontare la criminalità informatica. Molti fra essi hanno
aderito alla Convenzione sulla criminalità informatica, ratificata
da 33 paesi e firmato da altri 14. Otto paesi, tra cui Argentina,
Australia e Senegal, sono stati recentemente invitati a partecipare.
Le misure per combattere l'abuso sui minori online sono fondamentali.
Una legislazione insufficiente o incompatibile in molti paesi
è ancora un grosso ostacolo per il successo internazionale
penale del perseguimento dei colpevoli.
Nel novembre 2011, il Consiglio d'Europa e la Virtual Global
Task Force hanno firmato un accordo di cooperazione per combattere
l'abuso di minori online e rendere Internet più sicuro per
i bambini - come parte della strategia complessiva Interpol,
ma molto cammino cìè ancora da fare per tutelare i diritti
delle persone in rete senza comprometterne le libertà.
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