Italia accoglie due famiglie di rifugiati a rischio rimpatrio
di
staff
L'Italia
ha accolto sul proprio territorio due famiglie di eritrei
ed etiopi, a cui l’Unhcr aveva già riconosciuto lo status
di rifugiati. Soddisfazione
dell'Agenzia Habeshia, guidata da Don Mussie Zerai. "Queste
persone - spiega Zerai - correvano il rischio di essere rimpatriate
nei paesi di origine con possibili ripercussioni sulla loro
incolumità e sicurezza".
Il
gruppo, composto da due donne, una bambina di 7 anni e sei
uomini, è stato bloccato per cinque giorni all’aeroporto di
Amman, in Giordania, dove era giunto in fuga dallo Yemen.
“Siamo grati alle autorità italiane per l’impegno che hanno
dimostrato", ha commentato Don Mussie Zerai, ringraziando
anche il Rappresentante dell’Unhcr per il Sud Europa per la
pronta attivazione di tutti i canali: "si è trattato
di un gesto importante che ha permesso di risolvere, in tempi
brevi, una situazione complessa, a beneficio di persone che
hanno bisogno di protezione.”
Nel
caso di rimpatrio dalla Giordania verso lo Yemen le due famglie
in questione avrebbero corso il rischio di una lunga detenzione
o di essere rimpatriate nei paesi da cui erano fuggite in
cerca di protezione internazionale.
L’intervento, che rappresenta il frutto di uno sforzo congiunto
di autorità italiane, Unhcr e l'Agenzia Habeshia, giunge al
termine di una complessa trattativa diplomatica che ha permesso
di trarre in salvo le due famiglie di rifugiati, giuti in
Italia il 18 maggio.
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