Erdogan
in Italia : attenzione alla questione curda !
di
Shorsh Surme*
E'
arrivato a Roma il premiero turco Recep Tayyip Erdogan accompagnato
da una folta delegazione di ministri per parlare e discutere
su tutto, tranne la questione curda, che per i dirigenti turchi
è un tabù di cui non si può parlare.
La
Turchia continua ad applicare la legge antiterrorismo, che
di fatto vieta la "propaganda" scritta od orale delle legittime
istanze del popolo curdo. Spesso attraverso questa legge vengono
arrestati i bambini solo per aver lanciato un sasso, finiscono
in carcere come gli adulti. E’ quello che accade a migliaia
di bambini curdi nel Kurdistan della Turchia. Proprio
in conseguenza di questa famigerata legge antiterrorismo,
attualmente le prigioni turche ospitano 9.000 esponenti della
società curda, e tra essi 6 deputati, 31 sindaci, 101 giornalisti.
Infatti,
in previsione dell'arrivo di Erdogan in Italia, il presidente
della Federazione Nazionale Stampa Italiana Roberto Natale
ha indirizzato una lettera al governo di Monti, dove si legge
“Libertà di stampa: se la Turchia vuole entrare nell'Ue
cento giornalisti devono uscire di galera” e si chiede
al premier Monti di sollecitare il governo turco il rilascio
dei giornalisti ingiustamente detenuti.
Attualmente
ci sono 17 milioni di Curdi che vivono nel Kurdistan della
Turchia. Sin dalla costruzione della Turchia moderna, attuata
da Kemal, ha sempre visto nell’esistenza dei curdi un pericolo
gravissimo ed un serio ostacolo alla omogeneizzazione della
patria. I Curdi sono stati visti come elemento orientale,
quindi reazionario e contrastante con i processo di civilizzazione
occidentalizzante. Del
resto in Turchia il nazionalismo è fortissimo: ogni giorno
la scuola inizia con l’alzabandiera, l’inno nazionale e con
continui richiami alla patria e al dovere di servirla. Ed
è severamente vietato anche solo citare la parola Kurdistan!
Si
sperava nel governo di Erdogan, che aveva promesso di modificare
la costituzione turca, in modo che si possa trovare una soluzione
politica e pacifica alla questione curda, ma purtroppo tutte
le sue promesse sono sono rimaste lettera morta.
*
giornalista crdo iracheno
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