8
marzo : ricordiamo i diritti (negati) delle donne
di
Lana Sharif*
Quando
si parla di 8 marzo si pensa subito alla festa della donna.
A mio parere l’8 marzo che viene celebrato ogni anno non è
la festa delle donne, ma è una tragica ricorrenza che fu istituita
per commemorare 129 operaie dell’industria tessile a New York
che scioperarono per diverse giornate per la loro condizione
di vita e lavoro: ma fu proprio l'8 Marzo che la proprietà
dell'azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle
operaie di uscire dalla stessa. Un incendio ferì mortalmente
129 operaie, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano
semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro.
L’8 marzo dovrebbe diventare una giornata per ricordare le
conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma
soprattutto le discriminazioni e le violenze cui esse sono
ancora oggi fatte oggetto in molte parti del mondo.
Basti
pensare alle donne nel mondo islamico in generale e nel mondo
arabo in particolare, che non necessariamente non necessariamente
è legato alla religione musulmana. Non
è scritto da nessuna parte che le donne afghane debbano coprirsi
con il burca, o quelle iraniane o arabe debbano essere inferiori
gli maschi.
Quindi
l’8 marzo deve diventare una giornata di riflessione e di
dibatito sulla condizione della donna, cercando di capire
come possano succedere delle violenze inaudite nei confronti
delle donne, tenendo conto che spesso queste violenze vengono
perpetrate nelle cosiddette famiglie normali!
*
giornalista curda-irachena
Dossier
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