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03 marzo 2012
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Iran in attesa dei risultati delle elezioni
di Shorsh Surme*

In un clima di alta tensione la Repubblica Islamica dell’Iran attende i risultati finali delle elezioni della nona legislatura che si sono svolte venerdì per eleggere 290 deputati.

La tensione non era solo nell’opposizione - il famoso "movimento verde" che ha completamente boiccotato queste elezioni - ma all’interno del potere, tra gli ultraconservatori del regime. Infatti, il Fronte Unito dei principalisti, la coalizione 'rivale' del presidente Mahmoud Ahmadinejad e vicino alla Guida spirituale Ali Khamenei, avrebbe guadagnato oltre il 50% dei voti nelle elezioni. Se venisse confermato, questo risultato potrebbe acuire ultertiormente lo scontro politico tra il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad e l’Ayatollah Ali Khamenei, la Guida suprema del Paese.

Lo scontro tra i due cominciò nel maggio 2011, dopo l’arresto di due stretti collaboratori del presidente, tra cui il capo di gabinetto Esfandiar Rahim Mashaei, arrestati con l’accusa di invocare gli spiriti e di usare poteri soprannaturali per guidare la politica di Ahmadinejad. Quest’ultimo per ripicca aveva licenziato Heidar Moslehi, il ministro dell’Intelligence, subito dopo rientegrato dall'Ayatollah Khamenei. Dobbiamo ricordare che la guida sprituale in Iran detiene più poteri del capo dello Stato e nomina i leader militari e il Consiglio che approva le leggi.

Si sa che l’Iran è un mosaico di etnie, tra cui arabi, armeni, azeri, baluci, qashqai, ebrei, turkmeni e curdi. Questi ultimi, che sono quasi 13 milioni di abitanti della regione del Kurdistan dell’Iran, sono da anni in lotta, prima contro lo Scià Mohamd Reza Pehlavi, poi contro la Rivoluzione Islamica dell'Ayatollah Khomeini.

Khomeini era ancora a Parigi, quando promise ai curdi che una volta tornato in Iran avrebbe concesso l’autonomia alla popolazione curda, invece, non appena arrivato in Iran nel 1979, ha cominciato a massacrare i curdi. Non solo, l’Ayatollah Khomeini disse testualmente “Uccidere un curdo non è peccaminoso”.

Cosa ci si può aspettare da un regime di questo genere?

* giornalista curdo-iracheno


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