Osservatorio
: rapporto su Cittadinanza e Costituzione 2011 - 3
a cura di Alessandro Balducci*
Un
altro aspetto che ha minacciato l'applicazione dei principi
costituzionali è stato, anche quest'anno, il ricorso
all'istituto della decretazione d'urgenza ed a quello della
fiducia, che ha depauperato il parlamento dei suoi poteri/doveri
di disamina e discussione dei progetti di legge governativi.
Un parlamento comunque, come dicevamo in precedenza, già
svuotato della sua rappresentatività nei confronti
dei cittadini a causa della legge elettorale che consente
soltanto di confermare con il voto liste bloccate di candidati
scelti dai leader dei partiti, che per questo divengono i
veri referenti (al posto del popolo) dell'azione dei parlamentari
stessi.
In
tal senso, proprio nel 2011 si sono registrate alcune lodevoli
iniziative per l'abolizione della legge cosiddetta "porcellum".
Il 15 marzo azioni giudiziarie per il riconoscimento del diritto
a esprimere liberamente il proprio voto e per la declaratoria
di incostituzionalità della legge porcellum sono state proposte
innanzi ad alcuni Tribunali ordinari di diverse città
d'Italia, come Milano. L'eventuale rinvio della legge alla
Corte Costituzionale potrebbe spingere il Parlamento alla
modifica dell'attuale normativa. Per iniziativa di alcuni
cittadini italiani è stato anche proposto ricorso avverso
la Legge Elettorale Italiana innanzi alla Corte Europea dei
Diritti dell'Uomo. I ricorsi sono stati dichiarati ad un primo
vaglio ammissibili e sono stati chiesti chiarimenti al Governo
Italiano. Si attende che vengano discussi e decisi [2].
La
crisi economica ed il conseguente avvento di un "governo tecnico"
(resosi necessario dopo il fallimento della classe politica
al governo incapace di affrontare l'emergenza economica e
finanziaria) hanno se non altro messo in primo piano quelle
grandi vergogne nazionali costituite dall'evasione fiscale
e dalla corruzione. L'Italia
è l'unica nazione dell'Occidente industrializzato a tollerare
una massiccia evasione fiscale, con la conseguenza di far
gravare i conti pubblici, ed il risanamento degli stessi,
solo su una parte della popolazione.
Ma
c'è un altro dato ancora più grave: secondo la classifica
annuale redatta da Transparency international sulla corruzione
nel mondo e che interessa 182 paesi, l'Italia è in 69-esima
posizione - avanti solo di qualche punto rispetto alla Grecia
- ed in buona compagnia insieme agli altri paesi "pigs". In
una scala che va da 0 (livello di corruzione percepito come
massimo) a 10, l'Italia ottiene il rating 3,9 e la Grecia
3,4. Se si va a vedere poi l'andamento del rating per l'Italia
dal 2005 ad oggi [3] ci si accorge di un dato estremamente
preoccupante: dal 2005 il rating del nostro paese è in costante
discesa (da 6,2 a 3,9).
Questa semplice esposizione di fatti universalmente noti dovrebbe
far piazza pulita delle menzogne che continuano ad imperversare
sulle regole viste come "lacci e laccioli" che impediscono
lo sviluppo delle potenzialità economiche. E' vero proprio
il contrario! Non sarà un caso che l'aggravamento della credibilità
internazionale dell'Italia, manifestatasi attraverso la sfiducia
dei mercati e l'isolamento politico del precedente governo
nel consesso internazionale, abbia coinciso con il livello
più basso finora registrato nella graduatoria sulla trasparenza.
La corruzione continua a divorare miliardi di euro (60 nel
solo 2010, secondo le stime della Corte dei Conti [4]) e nel
divorare il denaro pubblico, sottraendolo così a settori decisivi
come la Scuola e la Sanità, divora anche i diritti e la dignità
dei Cittadini-contribuenti.
Trasparenza, lotta all'evasione fiscale ed una seria politica
di contrasto della corruzione a tutti i livelli (pubblico
e privato) dovranno essere i cardini su cui andrà incernierata
l'attività legislativa nell'immediato futuro. Impedire che
il malcostume della politica sperperi decine e decine di miliardi
di euro provenienti dalle tasse di quei contribuenti che vivono
(meglio dire: sopravvivono) con 1200 euro/mese deve costituire
un obiettivo ormai non più derogabile.
Sul
fronte normativo, fondamentale una nuova legge elettorale
che garantisca la vera democrazia attraverso la rappresentatività
dei parlamentari eletti, una seria legge sui conflitti di
interesse (anche a tutela della informazione libera e pluralista)
e l'eliminazione dell'uso inveterato dei decreti legge e dei
ricorsi alla fiducia, vanificazione del dibattito parlamentare
e del legittimo dissenso.
Ma
ancora più impegnativo sarà far vivere e camminare la Costituzione
sulle gambe di tutti i Cittadini, in modo che i principi e
le regole in essa contenuti divengano sempre più parte del
vivere quotidiano e della coscienza nazionale.
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1)
http://www.osservatoriosullalegalita.org/11/note/09set2/2700info.htm
2)
http://www.osservatoriosullalegalita.org/11/note/03mar/1533voto.htm
3)
http://cpi.transparency.org/cpi2011/results/#CountryResult
4) http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/rassegna_stampa/ocr/2011122120487305.txt
*
Coordinatore della Commissione Cittadinanza e Costituzione
dell'Osservatorio sulla Legalità e sui Diritti ONLUS. Hanno
contribuito Mauro Giannini e Tamara Gallera
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