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20 gennaio 2010
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Internet e minori : Commissione UE , non tutti i filtri funzionano
di Mauro W. Giannini

Non sempre l'azione di filtraggio effettuara dalle famiglie per proteggere i figli da incontri e materiale pericolosi in rete è efficace, e non tutti i genitori si preoccupano di monitorare i pericoli che i figli corrono sul web.

I risultati di uno studio pubblicato il 13 gennaio dalla Commissione europea indicano infatti che, mentre un buon 84% dei programmi software testati consente ai genitori di bloccare l'accesso a certi siti web, minor efficienza in tal senso si registra sui social network e sui blog. Inoltre, solo pochi prodotti sul mercato sono in grado di filtrare i contenuti web accessibili tramite telefoni cellulari o console di gioco, mentre un bambino su quattro in Europa va in Internet in questo modo.

In parallelo, un sondaggio EUKIdsOnline, anch'esso finanziato dal programma comunitario "Safer Internet" (Internet piu' sicuro), ha rilevato che solo un quarto dei genitori UE utilizzano software Parental Control per monitorare, tenere traccia o filtrare che cosa i loro bambini possono fare on-line.

La pubblicazione di queste indagini permette di accrescere la consapevolezza dell'importanza di proteggere i bambini da contenuti Internet dando una visione obiettiva del software di controllo parentale, che e' il piu' efficace. La Commissione e' impegnata ad aiutare i genitori e i loro figli a mantenere la sicurezza online come parte dell'Agenda Digitale per l'Europa.

Lo studio ha analizzato 26 strumenti di controllo parentale per PC, 3 per console di gioco e 2 per i telefoni cellulari ed ha trovato che il software esistente e' adeguato per filtrare i contenuti online per adulti, ma c'e' ancora almeno una probabilita' del 20% di raggiungere siti con materiale non adatto per bambini e in particolare quello che incoraggia i giovani all'autolesionismo (anoressia, suicidio o automutilazione) nonostante i filtri.

Solo alcuni strumenti sono in grado di filtrare i contenuti Web 2.0 (ad esempio siti di social network, forum, e blog), bloccare l'instant messaging o protocolli di chat o di filtrare elenchi di contatti. Un altro limite emerso dalla ricerca e' che la scelta degli strumenti per lingue diverse dall'inglese e' limitata.

Dall'indagine EUKidsOnline emerge poi che vi è una differenza significativa tra gli Stati membri relativamente alla percentuale di genitori che filtrano i contenuti web per i loro figli (dal 54% del Regno Unito al 9% della Romania). Il 70% dei genitori intervistati ha dichiarato poi di parlare con i figli su quello che fanno su Internet. Il 58% dei genitori affermano di stare vicino ai figli quando usano Internet. Oltre la metà dei genitori adotta misure come suggerire come comportarsi verso gli altri on line (56%) e parla di cose che potrebbero disturbare il bambino (52%).

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