Internet e minori : Commissione UE , non tutti i filtri funzionano
di
Mauro W. Giannini
Non sempre l'azione di filtraggio effettuara dalle famiglie
per proteggere i figli da incontri e materiale pericolosi
in rete è efficace, e non tutti i genitori si preoccupano
di monitorare i pericoli che i figli corrono sul web.
I
risultati di uno studio pubblicato il 13 gennaio dalla Commissione
europea indicano infatti che, mentre un buon 84% dei programmi
software testati consente ai genitori di bloccare l'accesso
a certi siti web, minor efficienza in tal senso si registra
sui social network e sui blog. Inoltre, solo pochi prodotti
sul mercato sono in grado di filtrare i contenuti web accessibili
tramite telefoni cellulari o console di gioco, mentre un bambino
su quattro in Europa va in Internet in questo modo.
In parallelo, un sondaggio EUKIdsOnline, anch'esso finanziato
dal programma comunitario "Safer Internet" (Internet piu'
sicuro), ha rilevato che solo un quarto dei genitori UE utilizzano
software Parental Control per monitorare, tenere traccia o
filtrare che cosa i loro bambini possono fare on-line.
La
pubblicazione di queste indagini permette di accrescere la
consapevolezza dell'importanza di proteggere i bambini da
contenuti Internet dando una visione obiettiva del software
di controllo parentale, che e' il piu' efficace. La Commissione
e' impegnata ad aiutare i genitori e i loro figli a mantenere
la sicurezza online come parte dell'Agenda Digitale per l'Europa.
Lo
studio ha analizzato 26 strumenti di controllo parentale per
PC, 3 per console di gioco e 2 per i telefoni cellulari ed
ha trovato che il software esistente e' adeguato per filtrare
i contenuti online per adulti, ma c'e' ancora almeno una probabilita'
del 20% di raggiungere siti con materiale non adatto per bambini
e in particolare quello che incoraggia i giovani all'autolesionismo
(anoressia, suicidio o automutilazione) nonostante i filtri.
Solo alcuni strumenti sono in grado di filtrare i contenuti
Web 2.0 (ad esempio siti di social network, forum, e blog),
bloccare l'instant messaging o protocolli di chat o di filtrare
elenchi di contatti. Un altro limite emerso dalla ricerca
e' che la scelta degli strumenti per lingue diverse dall'inglese
e' limitata.
Dall'indagine
EUKidsOnline emerge poi che vi è una differenza significativa
tra gli Stati membri relativamente alla percentuale di genitori
che filtrano i contenuti web per i loro figli (dal 54% del
Regno Unito al 9% della Romania). Il 70% dei genitori intervistati
ha dichiarato poi di parlare con i figli su quello che fanno
su Internet. Il 58% dei genitori affermano di stare vicino
ai figli quando usano Internet. Oltre la metà dei genitori
adotta misure come suggerire come comportarsi verso gli altri
on line (56%) e parla di cose che potrebbero disturbare il
bambino (52%).
 
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