|
Profughi
africani ostaggio dei trafficanti chiedono aiuto
di
Tamara Gallera
Per attirare l'attenzione sul caso dei profughi africani ostaggio
di una sanguinaria banda di trafficanti si terra' oggi, alle
ore 11.00, presso la sala Stampa del Senato della Repubblica,
una conferenza stampa dal titolo "Profughi sotto ricatto:
cosa c’entra l’Italia? - Eritrei etiopi somali sudanesi in
catene nel deserto del Sinai". Fra le altre, la testimonianza
di Don Mussie Zerai sacerdote cattolico eritreo Direttore
dell’Agenzia Habeshiae l'intervento di Christopher Hein, direttore
del Consiglio Italiano Rifugiati Partecipano Luigi Mancni,
presidente di A buon diritto, e i parlamentari Rita Bernardini,
Benedetto Della Vedova, Pietro Marcenaro, Matteo Mecacci,
Guido Melis, Flavia Perina, Savino Pezzotta, Donatella Poretti,
Jean-Leonard Touadi, Livia Turco e Luigi Zanda.
Come
racconta Zerai, "Da più di un mese sono sotto sequestro un
gruppo di profughi eritrei, circa 250, una ottantina di questi
partiti dalla Libia dopo che sono stati scarcerati dalle terribili
carceri libiche nel mese di luglio, hanno deciso di cambiare
rotta verso Israele, pagando 2000 dollari ciascuno, sono arrivati
in Egitto nel Sinai dove hanno trovato i predoni che ora gli
tengono incatenati, pretendendo il pagamento di 8000 dollari
ciascuno per ottenere la loro libertà. Le testimonianze drammatiche
di violenza subita, da donne incinte, donne con bambini, privati
di tutto cibo, acqua. Continuamente picchiati costretti a
contattare i famigliari che vivono in Europa per chiedere
soldi è pagare il riscatto per la loro libertà".
Zerai
prosegue riportando il racconto di una delle donne sequestrate
sul trattamento subito: "trattati peggio di bestie, tenuti
con le catene ai piedi, ci danno da mangiare una pagnotta
e una scatoletta di sardine ogni tre giorni, non abbiamo acqua
potabile ma siamo costretti a bere acqua salta che sta causando
molti disturbi intestinali. Abbiamo 9 persone ferite gravemente
dalle percosse selvagge, bisognosi di cure urgenti, perché
hanno testa fracassata, gli arti rotti. L'altro ieri sera
hanno prelevato 4 di noi che non hanno nessun parente all'estero
che può pagare il riscatto, gli hanno portati a prelevare
un rene per venderlo e ricavare i soldi del riscatto. Ci sono
stati anche delle persone marchiate con il fuoco per costringerle
a chiamare i famigliari e chiedere di pagare il riscatto.
Ci hanno dato un ultimo ultimatum per domenica dopo di che
hanno detto che ci fanno sparire. Facciamo appello a tutta
la comunità internazionale perché intervengano per salvarci
dalle mani di questi trafficanti, non c'e' un minuto di tempo
da perdere, stiamo male aiutateci".
Dossier
immigrazione
|
|