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07 ottobre 2010
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Minacce alla Marcegaglia e liberta' di stampa
di Mauro W. Giannini

"Il Csm assieme al ministro Angelino Alfano dovrebbero organizzare un corso per spiegare ai magistrati come si organizzano le inchieste giornalistiche, come si acquisisce il materiale e quanto di ciò che si raccoglie viene poi utilizzato realmente": è il commento del presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, alla decisione della Procura di Napoli di ordinare una perquisizione nella sede del Giornale e presso l’abitazione di alcuni giornalisti, "decisione che suscita uno sconcerto pari all’intensità dei riflettori che ha acceso sui protagonisti".

"Scopriamo, e siamo grati alla Procura di Napoli - continua Iacopino - che abbiamo il diritto 'di acquisire notizie e informazioni riservate e perfino segrete'; apprezziamo il fatto che gli stessi magistrati ci riconoscano il diritto-dovere di 'preservare le fonti' e perfino quello di scrivere 'in modo anche duro, pungente e veemente'. E’ bello vedere che c’è chi conosce la Costituzione e le leggi dello Stato. Quel che non capiamo è l’anticipazione di giudizio che porta ad assumere iniziative gravi come quella che ha colpito il Giornale".

Iacopino ironizza affermando che "Nessuna 'manina' ha ancora distribuito copia delle intercettazioni che sono alla base della decisione dei magistrati di Napoli. Resta, quindi, una domanda: sono consapevoli che dire al telefono delle cose per acquisire del materiale, illustrare un’idea di inchiesta per avere opinioni, assecondare un interlocutore per ottenere informazioni non significa diventare strumenti di un complotto? Resta anche il timore del rischio emulazione - conclude il presidente dell'Ordine - il fascino dell’idea che in altri potrebbe nascere di avere un inaccettabile controllo preventivo sull’informazione".

La sede de 'Il Giornale' e le abitazioni di alcuni giornalisti del quotidiano sono divenuti oggetto di perquisizioni su disposizione della procura di Napoli. Il provvedimento rientrerebbero nell'ambito dell'inchiesta su presunte minacce nei confronti del Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Alcune conversazioni e sms tra alcuni giornalisti del quotidiano "Il Giornale" e un componente dello staff del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia sono alla base di due decreti di perquisizione eseguiti dai carabinieri su mandato della Procura di Napoli nella sede milanese del giornale e nelle abitazioni dei due cronisti. Secondo l'ANSA, il direttore del quotidiano, Alessandro Sallusti, e il vicedirettore Nicola Porro, sarebbero i due giornalisti indagati nell'ambito dell'inchiesta della procura di Napoli sulle presunte minacce alla presidente della Confindustria Emma Marcegaglia. L'ipotesi formulata dai pm è di concorso in violenza privata

Sallusti, ha dato mandato di querelare il procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore, per diffamazione con grave danno alla propria reputazione e immagine, in merito alla dichiarazioni rilasciate dal magistrato al sito del Corriere della Sera: ''Non ho mai fatto - ha detto Sallusti - o ricevuto alcuna telefonata, messaggio o e-mail sull'argomento in questione, non ho mai parlato in vita mia con il presidente Marcegaglia, con il suo assistente Rinaldo Arpisella, del quale ho appreso solo oggi l'esistenza, ne' con persone riconducibili allo staff del presidente di Confindustria''.


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