Minacce
alla Marcegaglia e liberta' di stampa
di
Mauro W. Giannini
"Il Csm assieme al ministro Angelino Alfano dovrebbero
organizzare un corso per spiegare ai magistrati come si organizzano
le inchieste giornalistiche, come si acquisisce il materiale
e quanto di ciò che si raccoglie viene poi utilizzato realmente":
è il commento del presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine
dei Giornalisti, Enzo Iacopino, alla decisione della Procura
di Napoli di ordinare una perquisizione nella sede del Giornale
e presso l’abitazione di alcuni giornalisti, "decisione
che suscita uno sconcerto pari all’intensità dei riflettori
che ha acceso sui protagonisti".
"Scopriamo,
e siamo grati alla Procura di Napoli - continua Iacopino -
che abbiamo il diritto 'di acquisire notizie e informazioni
riservate e perfino segrete'; apprezziamo il fatto che gli
stessi magistrati ci riconoscano il diritto-dovere di 'preservare
le fonti' e perfino quello di scrivere 'in modo anche duro,
pungente e veemente'. E’ bello vedere che c’è chi conosce
la Costituzione e le leggi dello Stato. Quel che non capiamo
è l’anticipazione di giudizio che porta ad assumere iniziative
gravi come quella che ha colpito il Giornale".
Iacopino
ironizza affermando che "Nessuna 'manina' ha ancora distribuito
copia delle intercettazioni che sono alla base della decisione
dei magistrati di Napoli. Resta, quindi, una domanda: sono
consapevoli che dire al telefono delle cose per acquisire
del materiale, illustrare un’idea di inchiesta per avere opinioni,
assecondare un interlocutore per ottenere informazioni non
significa diventare strumenti di un complotto? Resta anche
il timore del rischio emulazione - conclude il presidente
dell'Ordine - il fascino dell’idea che in altri potrebbe nascere
di avere un inaccettabile controllo preventivo sull’informazione".
La
sede de 'Il Giornale' e le abitazioni di alcuni giornalisti
del quotidiano sono divenuti oggetto di perquisizioni su disposizione
della procura di Napoli. Il provvedimento rientrerebbero nell'ambito
dell'inchiesta su presunte minacce nei confronti del Presidente
di Confindustria Emma Marcegaglia. Alcune conversazioni e
sms tra alcuni giornalisti del quotidiano "Il Giornale" e
un componente dello staff del presidente di Confindustria
Emma Marcegaglia sono alla base di due decreti di perquisizione
eseguiti dai carabinieri su mandato della Procura di Napoli
nella sede milanese del giornale e nelle abitazioni dei due
cronisti. Secondo l'ANSA, il direttore del quotidiano, Alessandro
Sallusti, e il vicedirettore Nicola Porro, sarebbero i due
giornalisti indagati nell'ambito dell'inchiesta della procura
di Napoli sulle presunte minacce alla presidente della Confindustria
Emma Marcegaglia. L'ipotesi formulata dai pm è di concorso
in violenza privata
Sallusti,
ha dato mandato di querelare il procuratore di Napoli, Giandomenico
Lepore, per diffamazione con grave danno alla propria reputazione
e immagine, in merito alla dichiarazioni rilasciate dal magistrato
al sito del Corriere della Sera: ''Non ho mai fatto - ha detto
Sallusti - o ricevuto alcuna telefonata, messaggio o e-mail
sull'argomento in questione, non ho mai parlato in vita mia
con il presidente Marcegaglia, con il suo assistente Rinaldo
Arpisella, del quale ho appreso solo oggi l'esistenza, ne'
con persone riconducibili allo staff del presidente di Confindustria''.
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